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L’Alessandria c’è. Per il campionato, per la classifica, per la vittoria finale. Dopo la ‘strigliata’ della società e una variazione tattica, l’atteggiamento dei giocatori è cambiato e in partita si è visto eccome. Gregucci ha trovato la soluzione, finalmente: il 3-5-2, con Gazzi in regìa a comandare le operazioni, Prestìa centrale in difesa e 2 punte che danno profondità. Un piccolo cambio, ma determinante: i 5 uomini in mezzo garantiscono copertura e la squadra non prende più le infilate di prima, e soprattutto sviluppa gioco più velocemente perché la sagacia tattica del ‘rosso’ capitano ispira anche i compagni di squadra. Ed è successo nella gara più difficile, contro l’avversario forse più forte incontrato sin qui: il Pontedera, schierato ‘ a specchio’. 

LA CRONACA – Ritmo alto fin da subito. Al 1′ tira Corazza da 20 metri, parato; al 2′ Parodi, parato; al 12′ Casarini, facile per Sarri. Al 35′ botta sinistra di Castellano parata in angolo; al 36′ meravigliosa apertura di Gazzi per Celìa, cross al volo, Corazza fa 1-0. Al 43′ si vede il Pontedera in avanti: su angolo la respinta è preda di Stanzani che dal limite tira, Crisànto mette in angolo.
Ripresa. Al 50′ l’Alessandria raddoppia: tutto parte dall’ennesimo recupero di Gazzi, la palla gira e arriva in area ad Arrighini che si fa respingere il primo tiro ma fa centro col secondo, 2-0. Risultato meritatissimo fin qui, con i grigi dominanti. Poi cala l’intensità del pressing grigio e il Pontedera al 66′ va vicino al gol con un destro di Caponi che coglie la traversa; al 73′ diagonale di Tomassini, che Crisànto controlla mentre esce sul fondo. Gregucci capisce che è ora di cambiare e fa veloce: Rubìn per Celìa, Suljic per Gazzi, Eusepi per Arrighini, poi Chiarello per Corazza e Mora per Parodi. I toscani (4 cambi) alzano bandiera bianca ed è accademia fino alla fine, con Scognamillo che cerca il ‘golazo’ in rovesciata e Suljic che stuzzica il portiere col destro. Alessandria, finalmente!

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.