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La moneta digitale creata nel 2009 da Satoshi Nakamoto, figura misteriosa e leggendaria

Alla nascita valeva $ 0,08; oggi  ha raggiunto 1.110 $

Il mondo dell’economia e quello della tecnologia, mai come ora legati l’un l’altro grazie a colossi come Apple e Google, sono stati travolti di recente dal ciclone Bitcoin. Che cos’è, precisamente? È una moneta digitale, creata nel 2009 da un certo Satoshi Nakamoto (sulla cui identità sono state formulate le ipotesi più disparate), che permette di adottare un sistema di pagamento peer-to-peer (il meccanismo di comunicazione dei dati alla base dell’ormai comune attività di download) protetto dalla crittografia. Ciò significa che ogni transizione non passa attraverso alcuna istituzione finanziaria classica, non può essere rintracciata dall’esterno ed è passata attraverso un database distribuito di “nodi” (semplicemente, i computer connessi alla rete e con l’apposito software acceso), che l’approva.
Se, da un lato, il codice alla base di tutto il sistema è pubblico e aperto a tutti, è difficile falsificare la moneta, aumenta ogni giorno il numero di esercizi commerciali che accettano questo tipo di pagamenti (secondo la mappa costantemente aggiornata di Coinmap.org, sono 2528, di cui poco più di un centinaio in Italia, quattro in Piemonte, nessuno nella nostra provincia) e diverse autorità in campo economico si sono mostrate cautamente favorevoli a questo nuovo fenomeno (per es. Ben Bernanke e Merrill Lynch), dall’altro sono stati segnalati in passato tentativi di furto di Bitcoin (alcuni dei quali andati a segno) e si teme il possibile utilizzo di questo strumento, che favorisce l’anonimato dei soggetti coinvolti, per operazioni ai limiti della legge o dichiaratamente illegali e il forte potere oscillatorio del valore della moneta digitale rispetto a quelle tradizionali (segno della formazione di una potenziale bolla speculativa). Basti pensare che, alla sua nascita, Bitcoin non valeva nulla, nel 2010 ha raggiunto il valore di $0.08, è salito a $31 per scendere a $2 nel 2011 e risalire a $13 nel 2012, per poi, infine, esplodere nel 2013, dove ha superato i $1110. Si tratta, dunque, della moneta del futuro o di un nuovo strumento di finanza creativa di derivazione geek? Lo sapremo presto.

Stefano Summa

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