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Piazza Fontana a Milano; Piazza della Loggia a Brescia; il treno Italicus; Ustica; Peteano; la Stazione di Bologna: nomi e luoghi che risvegliano inevitabilemente ricordi dolorosi in tutti gli italiani scandiranno i momenti salienti dello spettacolo dal titolo “Gli anni bui della Repubblica. Cronache di un viaggio nell’Italia degli Anni di Piombo”; che andrà in scena sabato 20 ottobre alle ore 21.00 a Castelnuovo Belbo (AT); nel Salone Municipale.

Le tristemente note stragi avvenute nei cosiddetti “anni di piombo”; che hanno segnato indelebilmente la storia recente del nostro Paese; saranno riproposte facendo luce non tanto sugli eventi in sé quanto piuttosto sulle cause che li hanno generati e le conseguenze che ne sono scaturite; sulle indagini e sugli interminabili processi (alcuni dei quali tutt’ora in corso) vergognosamente conclusisi senza colpe e senza colpevoli. Proprio quest’anno; il 14 aprile u.s.; si è concluso il processo per la strage di Piazza della Loggia: TUTTI ASSOLTI!

A guidare il pubblico in questo viaggio ideale tra indignazione; rabbia e riflessione saranno Paolo Benucci; Gianfranco Cereda; Gianluca D’Aquino e Cristina Forcherio; attraverso un reading teatrale valorizzato da drammatici video e registrazioni audio originali dell’epoca; canzoni; monologhi e interpretazioni.
Protagonista assoluto il periodo del secolo scorso che va dagli anni Settanta al principio degli anni Ottanta; in cui si verificò l’estremizzazione della dialettica politica che si tradusse in violenze di piazza; lotta armata e terrorismo. Una cronaca di quarant’anni di misteri; ritrattazioni; processi; condanne; assoluzioni; nomi saliti alla ribalta per poi svanire nelle ombre dei segreti d’Italia.

Un’Italia la cui trasparenza rivendichiamo quotidianamente; contro ogni forma di occultamento. Contraltare al dramma giudiziario del «Segreto di Stato» che; al pari dei depistaggi; uccide due volte le vittime.
«Si era pensato di far parlare personaggi passati alla storia quali autori materiali e ideatori delle grandi stragi e degli omicidi di matrice terroristica – spiega Gianluca D’Aquino; che è anche autore del testo -. Ma ciò che volevano l’hanno fatto; e ha segnato la storia di una nazione; l’Italia; di città; di famiglie; di uomini e donne; di bambini rimasti orfani e bambini mai nati.». «È invece alle vittime che dedichiamo questa cronaca – prosegue Cristina Forcherio -: ai giudici; ai carabinieri; ai poliziotti; ai giornalisti; agli uomini della politica e delle istituzioni; alle persone comuni che non ci sono più e alle loro famiglie.».

Paolo Benucci chiarisce: «Vorremo solo che ci fosse un po’ di giustizia e che possa emergere dall’ombra chi realmente ha responsabilità sulle morti di uomini e donne; comunque; innocenti.». «Pensiamo alle vittime di quei “criminali senza nome” – conclude Cereda – perché le istituzioni e la giustizia non glielo hanno dato o non hanno voluto darglielo. A noi piacerebbe ridare nome e volto alle vittime che gli interminabili processi dall’esito discutibile hanno dissolto nel nulla di oscuri fascicoli giudiziari.».
La serata di sabato 20 ottobre sarà ad ingresso libero.

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