L’ho respirata all’ombra d’un sospiro
mentre nel viale profumava il tiglio.
La notte era profonda, ma la luna
lattiginava tutto quanto attorno.
La musica stupiva la mia mente,
la bocca sua rovente mi stordiva.
Ma proprio dietro quell’angolo buio
sospesa nello spazio d’un lamento
ho visto la sua immagine riflessa
che inesorabilmente si sfumava.
La musica ora è un’eco e in fondo al viale
il tiglio profumato piange foglie.
Alessandria, 6 gennaio 2013