Semine e stato vegetativo: come si presenta l’agricoltura alessandrina

Il punto dei consulenti tecnici Cia Alessandria sulle fasi primaverili

 

Maggio è uno dei mesi più importanti per l’agricoltura, in cui la terra si risveglia e sono svolte lavorazioni e trattamenti dopo l’inverno. Gli agronomi Cia Alessandria tracciano il quadro dei comparti produttivi caratterizzanti il territorio.

Per la frutta, riporta l’Organizzazione, ci sono problemi su allegagione (la fase iniziale dello sviluppo dei frutti successiva alla fioritura) sull’albicocco specialmente, in pianura dove generalmente sono rimasti pochi frutti; sulle pomacee (melo e pero), invece, le fioriture e le allegagioni sono normali; sulle drupacee (pesco, susino, ciliegio) c’è qualche problema di allegagione limitato alla pianura e a singole varietà, per condizioni meteo avverse. Si attende lo stabilizzarsi delle temperature per verificare le eventuali cascole o i mancati accrescimenti dei frutticini presenti. Al momento le produzioni sembrano generalmente accettabili. Pochi problemi sul versante fitosanitario e degli insetti parassiti per le scarse o nulle precipitazioni e le temperature relativamente basse del periodo. Possibili problemi previsti se permane la attuale siccità, sia per i nuovi impianti (crescite stentate), che per quelli in produzione (maturazione-pezzatura frutti).

I vigneti stanno germogliando molto bene, per il momento non ci sono problemi di carenza idrica ma si spera nella pioggia, perché gli impianti giovani potrebbero andare in sofferenza. Anche se l’assenza pioggia comporta anche assenza di malattie.

Sul nocciolo l’andamento è buono: la pianta vegeta in modo rigoglioso, si sono effettuati solo un paio di trattamenti con un formulato a base di zolfo a contenimento dell’eriofide, che sembra essere stato presente in tutti gli impianti corilicoli. Proseguono le operazioni di spollonatura, mentre la siccità ha rallentato le fertilizzazioni. La pioggia, anche in questo caso, sarà la benvenuta per tutelare gli impianti più recenti.

Per le semine, determinante saranno le precipitazioni piovose: le nascite ci sono, sia di girasole che di mais, ma il risultato può sensibilmente variare a seconda di come si svolgerà l’andamento di questa fase. I cereali sono in spigatura e se non piove non riempiranno la cariosside di granella e le produzioni saranno minime. Il problema enorme resta la presenza dei cinghiali, che devastano le semine e i campi coltivati.

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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