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Quante cose da dire per la vittoria dell’Alessandria, 4-1, ad Olbia, condensate idealmente nella foto (uff. st. Olbia) dell’abbraccio collettivo fra giocatori di campo e di panchina, scena che si ripete ad ogni gol che la squadra segna. Come un rito.
Ecco i numeri: nona vittoria su dieci gare in campionato, quinta vittoria su 5 trasferte, seconda consecutiva per 4-1, primo posto in classifica (28) con 5 punti di vantaggio sulla seconda (Cremonese) e 9 sulle terze (Viterbese, Piacenza), 21 gol segnati (2.1 a partita) e 6 subìti (0.6), prima doppietta per Gonzalez, che raggiunge Bocalon a quota 6 al secondo posto fra i marcatori, primo gol stagionale per Branca e Celjak, che fa salire il numero dei marcatori grigi a nove.
Ma non basta. L’Alessandria 2016-2017 è capolista solitaria dalla terza giornata, unica squadra imbattuta in Italia tra i professionisti, ha schierato 19 elementi della rosa su 21, con due eccezioni: il 20enne difensore Fissore (1 presenza in coppa Italia) e il portiere di riserva La Gorga (0). Come a dire che il condottiero, Piero Braglia, artefice dell’ottimo campionato fin qui, non lascia nessuno indietro, fa ruotare tutti, non perde nessuno per strada, chiedendo molto ai giocatori e ottenendo molto in cambio. Questione di manico.
Braglia se la gioca sempre con 14 uomini, quelli che il regolamento gli consente di utilizzare in una partita, e lo fa in modo oculato, leggendo le gare come meglio non si potrebbe, modificandone l’andamento con i cambi. Parte sempre da uno schieramento fisso, il 4-4-2, che punta sui ‘5 imprescindibili’ (Vannucchi, Gozzi, Piccolo, Cazzola, Gonzalez), ma è pronto ad adattarlo all’avversario con i cambi e le variazioni tattiche che, come ieri, ‘girano’ la partita. Protegge molto la squadra, ‘chiude’ gli allenamenti dopo il giovedì e negli ultimi due lavora sulle soluzioni che poi, alla domenica, sorprendono tutti e portano frutti.
E così arriviamo al ‘Nespoli’ di Olbia, dove ieri l’Alessandria ha dato una dimostrazione di forza, di sicurezza, di superiorità come raramente si vede sui campi di Lega Pro, soprattutto con questa continuità. Dopo aver rischiato subito per un pasticcio di Gozzi e Piccolo, cui pone rimedio Vannucchi, il vantaggio arriva al 6′ con un sinistro di Branca dai 20 metri, sul quale Carboni sbaglia la parata. L’Alessandria gestisce ma soffre un po’ il ritorno dei sardi, che impattano al 40′ con un bell’inserimento di Cossu. Nella ripresa l’Alessandria comincia maluccio e Braglia cambia subito: al 49′ fuori Bocalon e dentro Nicco, modulo che diventa 4-3-3 e Olbia che non ci capisce più. Grigi padroni della metà campo avversaria, al 56′ Nicco serve Gonzalez in area e il suo sinistro finisce dentro, con una deviazione di Dametto che tradisce il portiere. Un pochino di fortuna non guasta mai.
Poi ancora due cambi (68′ e 70′), Sestu per Iocolano e Manfrin per Barlocco, e Alessandria sempre padrona, con Celjak al gol al 78′ dopo un bell’uno-due in area con Marras. Chiude Gonzalez al 93′, recuperando palla e andando in porta da solo.
Pacco numero 6 consegnato, l’Alessandria guarda tutti dall’alto.

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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