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A Cassano Spinola è una celebrità e quando Enrico Baiardi inizia a fare il suo presepe vuol dire che il Natale si sta avvicinando. Questa è la storia di una passione che è condivisa da tutto un paese, a dimostrazione che la tradizione sopravvive ancora nel cuore degli uomini del nostro tempo. Enrico è un ragazzo che durante il giorno svolge un lavoro del tutto normale; al sabato e alla domenica, di sera, si può trovare nel suo laboratorio a costruire casette, ponti, campanili, stalle, personaggi del presepe che, poco a poco, animano il giardino della sua casa in Via Arzani. “Il presepe – ci racconta – è una ricostruzione di come poteva essere Cassano Spinola oltre cento anni fa. Le case sono semplici ma dettagliate con gli attrezzi e le suppellettili di quell’epoca. Gli uomini e le donne sono vestiti con abiti fedeli alla tradizione piemontese”. Sono i segni di un tempo lontano per noi e che resta vivo nella memoria dei nostri nonni e bisnonni e va preservato per le future generazioni. “Per l’allestimento – continua ancora Enrico – ci vuole almeno un mese ed anche per rimettere tutto a posto lavorando con la pioggia, qualche volta, la neve, o con il termometro sotto zero”. Il risultato suscita sempre la meraviglia dei visitatori e porta ad Enrico, a sua sorella Tiziana e alla mamma, la signora Fernanda, la gioia di donare a chiunque un pezzetto di Betlemme, anche quest’anno, in cui il paese è stato colpito dall’ alluvione. Dal 10 dicembre, da quando il presepe viene “inaugurato” a quando inizia lo smantellamento, davanti alla casa di Enrico è un viavai di famiglie con bambini, di coppie giovani e meno giovani che evocano un tempo ormai passato, di passanti, di amici e conoscenti che ammirano questo piccolo capolavoro. “Ho iniziato circa 27 anni fa continuando la tradizione di mio padre Lisio che ricostruiva la Natività in una grotta in mezzo al giardino e per me ormai, questo è il modo giusto di concludere l’anno ed iniziarne un altro”. Quando a mezzanotte del 24 dicembre i cassanesi tornano dalla Santa Messa, danno uno sguardo al presepe di Enrico e, puntualmente, c’è il Bambinello a salutarli sorridendo. Natale, a Cassano, non sarebbe completo senza il presepe di Via Arzani.

Sagida Syed

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