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Il Vescovo di Alessandria, Monsignore Guido Gallese: “Facciamoci affascinare da quella mangiatoia”

“Cantiamo tanti auguri a te. È il compleanno del Figlio di Dio”

Gesù ha sedotto da lontano, la seduzione ha segnato la storia, lasciamoci quindi affascinare da Gesù” è questo l’augurio del Vescovo di Alessandria, Monsignore Guido Gallese.
Lo incontriamo in un pomeriggio piovoso, arriva in bicicletta e subito mette a proprio agio gli interlocutori; quando parla di Gesù gli brillano gli occhi e traspare il fuoco ardente della fede.

Di cosa ha bisogno questa città a Natale?
Alessandria è una città bellissima, la gente è generosa e ho trovato vere eccellenze in vari campi, gli alessandrini sanno rialzarsi e andare avanti, c’è una vivacità culturale sorprendente e poi, – sorridendo (ndr) – ci sono delle pasticcerie fantastiche. Gli alessandrini, come tutti i cristiani, hanno bisogno di incontrare Gesù, prima delle tradizioni e prima del panettone; il Natale sia un evento conscio capendo la “scandalosa” rivoluzione di Dio che ha fatto irruzione dalla porta di servizio, un’umile mangiatoia per iniziare lo stravolgimento d’amore della storia umana.

Come dovrebbe essere vissuta, allora, la giornata di Natale?
L’Avvento, purtroppo, inizia dopo la pubblicità, nel senso che i pubblicitari arrivano prima dei cristiani e le tradizioni restano degli involucri vuoti dimenticando che il Natale è il compleanno di Gesù. Prepariamo tutto alla vigilia e lasciamoci tutto lo spazio e il tempo per festeggiarlo. Andiamo alla Messa di mezzanotte con la famiglia, celebrando la notte più misteriosa ed affascinante della storia dell’umanità, andiamo a dormire con la gioia nel cuore, come Maria, che ha appena dato alla luce il Figlio di Dio, la mattina, facciamo gli auguri a Gesù, caso mai cantiamogli anche “Tanti auguri a Te”. Trascorriamo il resto della giornata in famiglia, scambiando affetto oltre che doni, ricordandoci di chi è meno fortunato di noi durante tutto l’anno e suggellando il nostro impegno in questo giorno speciale.

Come è cambiato il Natale?
Quando si punta sulla cornice del quadro e la tela è vuota, se viene meno la cornice, resta il nulla, è questo che regala l’illusione consumistica, la chimera dell’avere, quando non c’è più la possibilità non resta che il vuoto mentre un bel contenuto, il noumeno, esiste e resiste a prescindere dal fenomeno.

Quanta gente Papa Francesco ha riavvicinato alla Chiesa?
Tantissima. Ogni giorno la Sua comunicazione è comunicazione sociale, autentica, vera; l’ho incontrato cinque volte e ogni volta mi ha chiesto la stessa cosa: dedicarmi ai giovani, alle vocazioni.

La Chiesa, la società, avevano proprio bisogno di questo Papa?
Certamente, quello che è accaduto è straordinario, già con Giovanni Paolo II si pensava fosse insuperabile, l’elezione di Benedetto XVI ha creato le basi per quello che Papa Francesco sta facendo adesso, il teorico Ratzinger ha indicato la strada e Papa Bergoglio la sta percorrendo con la Sua straordinaria umanità, concretezza e forza.

Un Natale, dunque, affascinante nel nome di Gesù. La città di Alessandria, dal canto suo, è già affascinata dalla guida spirituale e dalla seduzione della fede del Suo Vescovo arrivato non “dalla fine del mondo” ma da oltre quell’Appennino che ci separa dal mare.

Fausta Dal Monte

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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