Un pari che basta; quello di Casale; ma non avanza. Nel senso cheprendere 1 punto in una partita del genere; per come si era messa; va bene; ma certamentel’Alessandria poteva fare di più; soprattutto per le clamorose palle-gol sbagliate all’inizio.
Per il resto due gol bellissimi; uno per parte; e poco altro; compresi gli sfottò da derby.
L’alta classifica piano piano si allontana e la speranza di puntare subito alla categoria superioresi affievolisce; anche se quest’anno i play-off si fanno fino alla sesta posizione. Ma i grigi;in questo momento; sono già settimi; e le prospettive non sono rosee. E non si tratta; credetemi; di eccessodi alessandrinità; ovvero di pessimismo; ma di sano realismo; perchè il momento societarioè delicato e la situazione molto seria. Sul piatto ci sono; come sempre; i soldi.
Dirigenti e giocatori hanno congelato la situazione fino al 14 dicembre; scadenza ultima validaper pagare emolumenti; contributi e quant’altro; di settembre e ottobre; senza incorrere in sanzioni e penalità;ma ovviamente il nodo è la richiesta fatta dalla società ai giocatori più pagati di ridursi lo stipendio.
Cosa già fatta in estate; per la verità; con la ‘spalmatura’ del totale lordo dei contratti: in pratica il concettoè “ti do gli stessi soldi ma giochi un anno in più”. E va bene; ha risposto la squadra. Ora la società vuolefarlo di nuovo e i giocatori non ci stanno più dentro. Ma i soldi non ci sono; sostengono i dirigenti; perchènon sono arrivati gli sponsor previsti e manca 1 milione di euro. E con patron Capra che vuole tagliare;il socio Bonanno che se ne vuole andare (lo dice da mesi); le istituzioni in disgrazia che non possono aiutare;c’è poco da stare allegri. La notizia buona c’è: lo stadio ‘Moccagatta’ è omologato in tutti i settori fino al 30 giugnoe ha ufficialmente tutte le carte in regola. Speriamo che serva a condividere qualche gioia.
Raimondo Bovone