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Cresce a vista d’occhio, l’Alessandria di Scazzola. I ‘mantra’ del tecnico, ripetuti da inizio stagione, ieri si sono materializzati in una gara senza sbavature: “dobbiamo comandare la partita”, “avere più giocatori d’attacco possibile”, “tenere l’atteggiamento giusto”, ecc.
Tutto realizzato ad Olbia, tutto visto in una partita vinta 3-0, controllata dall’inizio alla fine e senza subire tiri in porta. Forse il percorso di crescita del gruppo è in anticipo sui tempi previsti e la classifica sorride: terzo posto solitario, senza sconfitte.

LA PARTITA – Padroni di casa schierati col ‘rombo’ (4-3-1-2), ospiti col solito 3-5-2. Pronti via e Alessandria avanti al primo affondo: cross da destra di Cambiaso e zuccata in rete di Arrighini al 4′, giocata bellissima per anticipo ed esecuzione. L’Olbia va in confusione e i grigi sfiorano il raddoppio: all’8′ bella verticale di Eusepi per il centravanti che evita il portiere, ma il suo tiro viene deviato sull’esterno della rete. La squadra di Scazzola pressa, chiude e riparte e i sardi non trovano il bandolo della matassa, tant’è che il debole tentativo di Biancu al 17′, da 25 metri, resterà l’unico tiro nello specchio della porta. Col passare del tempo la sicurezza dell’Alessandria aumenta, l’Olbia arriva sulla trequarti avversaria e si pianta, senza trovare soluzioni efficaci.
Ad inizio ripresa la sfortuna penalizza i sardi, o se volete la fortuna aiuta i grigi. Al 47′ solito affondo destro di Cambiaso, cross e uscita del portiere che anticipa e respinge, la palla trova la coscia dell’accorrente Dalla Bernardina e autogol: 0-2, partita chiusa.
Fino alla fine i tentativi dei sardi, che ci mettono tanta buona volontà ma poche idee, sbattono contro il muro grigio, governato a meraviglia dal dominante Cosenza, e i cambi di qua e di là non modificano l’inerzia della gara. Al 91′ l’esterno Sciacca, entrato al 72′ per Cambiaso e poi spostato a sinistra, entra in area, dribbla e viene steso da La Rosa: rigore. Sul dischetto va Akammadu, destro secco nell’angolo e 0-3. Game over.

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.