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E’ difficile scegliere da dove cominciare a raccontare la crisi dell’Alessandria. Lo faccio dai numeri: l’Albinoleffe ha battuto i grigi 4-1, risultato che non lascia alibi. Per i bergamaschi è stata la 4^ vittoria in campionato, per i grigi la 2^ sconfitta (1^ esterna). Ma è l’incredibile sequenza di un ‘orribile’ mese di ottobre a rendere l’idea: 5 partite (3 in casa), 3 punti. Le due sconfitte hanno aperto e chiuso il mese, in mezzo 3 pareggi per 1-1.
Il tutto dopo un settembre da urlo: 6 partite, 16 punti, con una striscia di 5 vittorie di fila senza prendere gol. E l’illusione di andare a prendere il Monza. Una metamorfosi inspiegabile, che di nuovo spegne gli entusiasmi della tifoseria. Una volta la sfortuna, una volta l’arbitro, una volta le assenze, e poi e poi e poi…. Però le scuse lasciano il tempo che trovano, perché i fatti dicono un’altra cosa: in questo mese di ottobre l’Alessandria di Scazzola e Artico è passata in vantaggio 4 volte su 5 (una ha perso senza segnare), subendo sempre gol nella ripresa e 8 volte su 9 dopo l’ora di gioco. Non sarà mica una ‘questione fisica’? Oppure di tenuta atletica? Non sono io che devo rispondere.
Ma non basta. Nella gara di ieri, persa senza lottare, i grigi hanno subìto 7-8 occasioni da gol e una sola ammonizione. Sinistri presagi. Ma c’è ancora tempo e ottobre è finito.

LA PARTITA – Squadre ‘a specchio’ col 3-5-2, Albinoleffe senza Giorgione, autore fin qui della metà dei gol della squadra, Alessandria priva di Casarini, Gazzi e Cleur, con Chiarello in panca e il giovane Gerace in campo. Partita tattica e senza emozioni per 38′, poi al 39′ arriva la prima conclusione in porta: punizione di Genevier da destra, spaccata centrale di Galeandro, palla che esce di un metro. Al 42′ Castellano pesca Arrighini in verticale, il centravanti va ‘uno contro tutti’ e infila l’angolo basso: 1-0. Stop.
Nella ripresa comincia bene l’Alessandria: è il 49′ quando Castellano spara col sinistro da 20 metri, ma il tiro centrale è parato. Intorno all’ora di gioco i due tecnici intervengono: Zaffaroni ne cambia tre, Scazzola due. La partita cambia e al 67′ arriva il pari: Cosenza sbaglia nel palleggio in uscita, Kouko ruba palla e va in fondo, assist per Sibilli che tocca in porta l’1-1. I due nuovi entrati. Passano 4′ e l’Albino la ribalta: al 71′ Valentini manda in angolo un destro di Sibilli, il minuto dopo lo stesso ’24’ di casa mette in mezzo dove Gelli stacca di testa su Sciacca e fa 2-1. Al 74′ contropiede bergamasco e Dossena chiude su Sibilli, che per la difesa grigia sembra un marziano sceso dall’astronave. All’86′ altra ripartenza Albinoleffe: Sibilli di prima serve in verticale Gelli che lascia lì Cosenza  e brucia Valentini in uscita: 3-1. Il ‘Ciccio’ tanto amato dai tifosi è in giornata-no: quando la difesa è schierata domina e comanda, l’uno-contro-uno in campo aperto mette invece a nudo la sua lentezza. Al 90′ Ruffini entra da sinistra e mette in mezzo per Gelli che mira l’angolo: Valentini c’è ma davanti a lui si tuffa anche Prestia che devìa in corner. Il tocco sembra di coscia, l’arbitro lo giudica di mano, dà il rigore e ammonisce il difensore che, diffidato, salterà il Novara. Al 91′ Valentini para il tiro di Kouko dagli 11 metri, Gelli rovescia in porta e l’ivoriano mette il suo sigillo: 4-1. Game over. Per fortuna.

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.