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A condurlo insieme ad altri 22 centri italiani i professionisti Andrea Parisini e Cesare Bolla

Analizzare l’utilizzo dell’antibiotico colistina nelle infezioni da batteri multiresistenti, purtroppo sempre più frequenti in ambito ospedaliero, per verificarne l’appropriatezza. Era questo l’obiettivo dello studio che i professionisti Andrea Parisini e Cesare Bolla del reparto di Malattie Infettive dell’Azienda Ospedaliera di Alessandria, diretto dal Dr. Guido Chichino, hanno condotto insieme ad altri 22 centri italiani.

La colistina è un antibiotico che viene usato, da solo o in abbinamento ad altri, per trattare come opzione di ultima istanza le infezioni gravi del flusso sanguigno e quelle del tratto respiratorio inferiore, ovvero le polmoniti. Lo studio multicentrico prevedeva un’analisi del suo uso in termini di dosaggio, fattori associati e tipologia di pazienti all’interno dell’Ospedale di Alessandria confrontato alla casistica più ampia dell’intero territorio italiano. “Dopo l’approvazione del Comitato Etico dei diversi centri coinvolti, tutti i pazienti adulti che hanno iniziato il trattamento con la colistina nei tre mesi successivi sono stati inclusi nello studio. – spiega Andrea Parisini, Dirigente Medico di Malattie Infettive AO AL – Abbiamo così potuto indagare come era stato somministrato questo antibiotico, se da solo o insieme ad altre molecole e per quali infezioni. Lo studio ci ha quindi fornito un elemento ottimale in più per ragionare sull’utilizzo appropriato o meno dell’antibiotico a livello nazionaleun dato molto importante poiché la colistina va evitata in presenza di alternative affidabili, in virtù dei numerosi fattori che ne possono compromettere l’efficacia e la sicurezza”.

I risultati, relativi a un bacino di 221 pazienti coinvolti nello studio con un’età media di 64 anni e principalmente maschi, hanno dimostrato un corretto uso dell’antibiotico nella maggior parte dei casi considerati. La colistina è stata somministrata nel 92% dei trattamenti per via endovenosa e nel 76% per terapia mirata.

Senza dubbio si tratta di una significativa base per avviare nuove collaborazioni allo scopo di approfondire più specificatamente questa importante tematica e ottenere quindi maggiori dati per poter migliorare ulteriormente la qualità delle cure dei pazienti afferenti all’Azienda Ospedaliera.

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"