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Prima volta in campo, 11 contro 11, per la rosa definitiva dell’Alessandria ’18-’19. Dopo la chiusura del mercato di venerdì scorso, che nelle ultime ore ha portato il rinnovo di Gazzi, la cessione di Sciacca all’Imolese e la risoluzione con Russini, la squadra di Gaetano D’Agostino ha sostenuto la prima partitella in famiglia senza giocatori con la valigia o arrivati dell’ultima ora. Non c’erano tutti, però: mancavano Checchin, la cui guarigione è un mistero, e Gjura, fermo per affaticamento muscolare.

Quattro i gol segnati dalla formazione verde: Sartore, Tentoni e doppietta di Santini con tiro da fuori e rigore trasformato dopo che, sullo 0-0, Bellazzini aveva calciato fuori un rigore. A due settimane dall’inizio del campionato cominciano a delinearsi le gerarchie: la squadra verde poteva sembrare quella dei titolari, o comunque molto vicina a tale idea, mentre nella squadra con le pettorine rosse c’era chi il posto se lo deve conquistare.

Il tecnico grigio ha effettuato qualche spostamento nell’intervallo e, a fine gara, si è detto soddisfatto dell’intensità vista in campo, non sempre scontata nelle partitelle in famiglia; ma la voglia di giocare è tanta, e l’esordio ufficiale sarà dopo due mesi di ritiro. Tantissimo. Non per tutti uguale, ovviamente, visto l’andamento del mercato, ma certamente pesante per qualcuno. Tutto ciò aiuta a dare motivazioni al gruppo, che deve trovare l’equilibrio del campo, orientato sul 4-3-3 che sembra più gradito ai giocatori.

AMICHEVOLE – Quanto alla gara di sabato (ore 15.30 al ‘Moccagatta’) col Genoa, squadra di serie A già dentro il campionato, D’Agostino si è espresso così: ““L’ho voluta io perché il fattore emotivo è importante. Fare una partita di sofferenza, perché sarà così, contro una squadra molto più forte di noi, rafforzerà lo spirito di squadra, che sarà obbligata ad alzare il livello dell’attenzione per tutta la gara. Servirà per il campionato, dove l’agonismo sarà fondamentale”.

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.