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Armati” di grembiuli e strumenti di lavoro professionali, divisi in gruppi e organizzati come in una vera e propria “brigata di cucina”, 16 giovani diabetici di Alessandriadai 7 ai 18 anni, supportati da altrettanti genitori e familiari,  hanno vissuto una giornata da chef. Sotto la guida di Alberto Menino (terzo all’edizione dello scorso anno di Masterchef) – che, come un direttore d’orchestra, insieme a 3 studenti di ENAIP, ha saputo far lavorare insieme tutti i partecipanti – i ragazzi sono riusciti a preparare un pranzo di 4 portate: antipasto con snack, primo, secondo con contorno e dolce. Obiettivo della sfida, brillantemente superata, confutare il falso mito secondo cui la tavola del diabetico debba essere “triste” e dimostrare, al contrario, come sia possibile cucinare piatti in linea con le specifiche esigenze alimentari di chi ha il diabete tipo 1 ma anche pienamente appaganti per la vista e il palato.

L’evento, dal titolo “Jada’s kitchen. Non tutte le cucine sono un incubo”, è stato organizzato dall’Associazione Diabetici Alessandria Junior (JADA), in collaborazione con ENAIP Piemonte, con il patrocinio dell’Azienda Ospedaliera “SS. Antonio e Biagio e Cesare Arrigo” di Alessandria e A.G.D. ITALIA – Coordinamento tra le Associazioni Italiane Giovani con Diabete, e con il grant incondizionato di Ypsomed Italia.

“Il diabete, come molte malattie del metabolismo e cardiovascolari, oltre che con i farmaci si controlla efficacemente adottando un sano stile di vita, che comprende anche l’alimentazione”, spiegano il pediatra diabetologo Riccardo Lera e la nutrizionista Carlotta Castagna. “La cucina, quindi, può diventare un prezioso strumento di cura e prevenzione. Per trasmettere il messaggio che un corretto regime nutrizionale non va inteso come mera limitazione o rinuncia, abbiamo stilato un decalogo per aiutare i nostri ragazzi a cucinare e mangiare in libertà, anche con il diabete. La prima regola fondamentale è convincersi che l’alimentazione di un paziente affetto da diabete tipo 1 non è diversa da quella di qualsiasi altra persona. È possibile mangiare ciò che più ci piace, ovviamente calcolando la quantità di insulina necessaria, in funzione degli alimenti scelti. Ricordiamoci di comporre piatti equilibrati e completi di tutti i nutrienti, privilegiando verdura e frutta di stagione che, grazie alla fibra, aiutano a contenere il rialzo glicemico dopo il pasto. Sforziamoci di cucinare! Perché cibi sani, semplici e gustosi, si possono preparare anche in 10 minuti”.

“L’evento di oggi è il coronamento finale di un percorso di educazione alimentare più articolato che, nell’arco di 5 incontri organizzati tra dicembre e gennaio, ha cercato di insegnare ad alcuni ragazzi affetti da diabete tipo 1 e, nel caso dei bambini, ai loro genitori, come i diversi alimenti incidano sui livelli di zucchero nel sangue e come comporre un pasto ben bilanciato”, illustra Debora Feroldi, Presidente dell’Associazione Diabetici Alessandria Junior (JADA). “In particolare, abbiamo applicato la strategia nutrizionale del Calcolo dei Carboidrati o Counting, che permette di calcolare quanta insulina occorra assumere prima di un pasto, in base al contenuto di carboidrati del pasto stesso. Grazie ad Alberto, nel corso di questa divertente lezione di cucina, abbiamo fatto un ulteriore passo avanti, scoprendo con piccoli ‘segreti da chef’ come realizzare piatti buoni, belli e sani, sia alla portata di tutti. Intendiamo proseguire il percorso intrapreso, organizzando al più presto altri eventi di questo tipo”.

“Sono entusiasta dell’esperienza di oggi, che è stata un’occasione di arricchimento reciproco”, commenta il giovane chef Alberto Menino. “Per questi ragazzi, ma in fondo per chiunque, imparare a cucinare con fantasia, sperimentando ingredienti e modalità di preparazione insoliti, può essere un modo per prendersi cura di sé. Per quanto mi riguarda, mettermi alla prova nell’ideare e preparare una serie di piatti che fossero gourmet e, al contempo, in linea con determinate indicazioni dietetiche è stata una sfida molto stimolante”.

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"