Manca una settimana al saggio, che sarà venerdì 6 giugno al Teatro Alessandrino. Un palcoscenico davvero di eccellenza per chi fa un corso di recitazione, un regalo prezioso per i partecipanti all’11° corso targato Bagliani-Cazzola, sostenuto come sempre dalla passione del titolare dei teatri, Paolo Pasquale, e dall’importante contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria.

Massimo e Isabella, però, hanno voluto fare un altro regalo ai loro 24 ‘aspiranti attori’: i nomi in locandina. Cosa usuale in teatro, dove si scrivono con colori e grandezze diverse, secondo una precisa gerarchia, le generalità dei protagonisti. Ma nei corsi di recitazione non si fa, non si usa, e quindi questa gratifica ha riempito di orgoglio i partecipanti, parsi un po’ più attenti del solito nelle ultime prove.
Sarà il fatto che si prova con i costumi, sarà il fatto che si fa tutto di fila (o quasi), senza interruzioni, come fosse lo spettacolo vero, e magicamente gli aspiranti attori entrano nella parte più convinti, più determinati, più concentrati.

Ecco, la concentrazione. Una cosa su cui Bagliani, che prova anche lui le sue uscite, insiste molto.
Aspetto fondamentale, insieme al rispetto per il pubblico, per governare la situazione dal palco, farsi ascoltare, farsi seguire da chi sta in sala. E poi l’attor nostro batte sulle pause (UN!), sul tono di voce, sull’attacco della battuta, sugli spostamenti in scena senza mai distogliere lo sguardo dalla platea.
Per il saggio finale ci saranno i microfoni in scena che aiuteranno un bel po’, ma molto farà l’atteggiamento dei singoli, come nelle partite di calcio. Esempio che Bagliani, appassionato e tifoso, porta spesso come stimolo per i suoi allievi.

L’ingresso del Teatro Alessandrino

Dunque non mancate, perché ci sarà da ridere, da applaudire, da imparare, fra 4 gruppi di monologhi, storie di vedove, mariti, gentiluomini, rapine, suicidi, animali, equivoci e vizi particolari. Appuntamento alle ore 21 di venerdì 6 giugno al Teatro Alessandrino. Uno spettacolo divertente, a cui vanno gli auspici di rito, come si fa dietro le quinte: MERDA! MERDA! MERDA!

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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