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ROMA (ITALPRESS) – L’Italia è il primo Paese al mondo che, nella prima metà degli anni Novanta, ha assistito al sorpasso degli over 65 sugli under 15 ed è quello che maggiormente rischia di trovarsi nel 2050 con un rapporto di 1 a 1 tra persone in pensione e lavoratori. E’ quanto rileva l’Inapp, Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche. In particolare, per quanto riguarda il mercato del lavoro dai contributi emerge come il Paese stia andando incontro ad un “indebolimento della forza lavoro potenziale”. Il tasso di dipendenza degli anziani – rapporto tra ultra 65enni e popolazione 15-64enne – è già attualmente oltre il 40% per l’Italia e nel 2027 è previsto rimanere sopra la media europea, assestandosi vicino al 66%. Se si mette direttamente in relazione chi è in pensione con chi effettivamente lavora, il carico attuale in Italia risulta pari al 60%, in assoluto il peggiore in Europa, proiettato a salire di altri 20 punti percentuali nel 2027, arrivando all’80%. L’Inapp rileva che “l’invecchiamento della popolazione comporta conseguenze plurime di carattere economico e sociale. La riduzione delle nuove nascite nel corso degli ultimi anni si è progressivamente trasferita sulle persone in età di lavoro, basta guardare come la quota dei lavoratori ultraquarantenni sia prossima al 60% del mercato e quella degli over 50 abbia superato da circa tre anni la fascia tra i 35 e i 49 anni. In più, da qui al 2040, si avrà una perdita di circa 4 milioni di persone in età di lavoro.
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