Un filare colpito dalla grandine, con in grappoli d'uva distrutti (foto Cia)

Viticoltura: acini più piccoli della media

La prolungata siccità impatta anche sulle uve; situazione diffusa in tutta la provincia

A poche settimane dall’avvio della vendemmia 2022, che non sarà tardiva, la situazione per la viticoltura in provincia di Alessandria si presenta con alcune difficoltà, a causa della prolungata siccità.

I grappoli sono presenti, ma l’uva è asciutta e non sviluppa, il che porterà probabilmente ad un grado zuccherino (poi alcolico) elevato.

Spiega Fabrizio Bullano, responsabile tecnico Cia Alessandria: «I millimetri di pioggia caduti nello scorso fine settimana hanno dato un piccolo sollievo alle viti, ma i grappoli comunque presentano acini più piccoli della norma e l’attuale fase fenologica di invaiatura si presenta molto difforme con piante che hanno i grappoli completamente colorati ed altre in cui il processo è al 50-60 %. Speriamo nell’arrivo di qualche pioggia che consenta alla vite di vegetare bene e che abbassi la temperatura nelle ore notturne per permettere alle viti di completare adeguatamente la maturazione delle uve».

L’attesa della pioggia è funzionale a dare una “spinta” ai grappoli in sofferenza dalla siccità riportando loro un po’ di vigore prima della vendemmia; il rischio grandine però è alto in questo periodo, e l’eventualità sarebbe disastrosa.

Per quanto riguarda la difesa da Peronospora le viti non manifestano sintomi ma Cia Alessandria consiglia ai produttori di continuare a monitorarne l’eventuale presenza, in particolare sulla parte alta della parete vegetativa. La lotta antioidica invece può considerarsi conclusa. Grossi problemi arrivano dalla recrudescenza di Flavescenza Dorata e mal dell’esca, malattie favorite dalla stagione molto secca. A questo proposito è consigliabile segnare le piante che evidenziano sintomi di esca per evitare poi confusioni alla potatura. Anche per le viti che presentano evidenti alterazioni da Flavescenza è opportuno asportare i tralci sintomatici per evitare un incremento della malattia.

La viticoltura del territorio, oltre che dalla siccità, è segnata dalla presenza degli ungulati, soprattutto la zona dell’Ovadese, che stanno già lasciando il segno tra i filari.

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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