L’invasione di olio tunisino a prezzi stracciati alimenta il rischio di speculazioni ai danni dei produttori nazionali, rendendo necessario alzare la guardia contro il pericolo frodi. A denunciarlo sono Coldiretti e Unaprol, in riferimento al fatto che l’Italia diventato è il principale importatore di olio dalla Tunisia, con ben 1/3 del totale giunto nel nostro Paese nei primi due mesi di campagna olivicola, proprio in concomitanza con l’arrivo dell’olio nuovo nazionale.
Le importazioni dalla Tunisia sono favorite dalla UE, grazie all’accordo che prevede l’importazione annuale, dal 1° gennaio al 31 dicembre, di 56.700 tonnellate di oli vergini d’oliva, nella cui categoria merceologica sono compresi olio extravergine d’oliva, olio vergine d’oliva e olio lampante, senza applicazione di dazi doganali. Per tutelare gli olivicoltori italiani, servirebbe rivedere il periodo di applicazione, restringendolo dal 1° aprile al 30 settembre ed evitando che l’olio magrebino arrivi in concomitanza con quello ‘nuovo’ nazionale”.
LE PAROLE – Spiega il presidente Coldiretti Alessandria, Mauro Bianco: “L’olio tunisino viene venduto sotto i 5 € al litro, con pressione al ribasso sulle quotazioni di quello italiano, così gli olivicoltori nazionali svendono sotto i costi di produzione. Una concorrenza sleale, per l’alta qualità del prodotto Made in Italy e per il fatto che nel paese africano non vigono le stesse regole in materia di pesticidi e delle norme sul lavoro”.

L’olio straniero a basso costo alimenta il rischio di frodi: da qui la richiesta di un sistema telematico di registrazione e tracciabilità unico, a livello europeo per proteggere l’olio extravergine d’oliva. La prima regola per garantirsi olio di qualità è preferire la categoria “olio extravergine di oliva” (EVO): è la categoria superiore, ottenuta direttamente dalle olive, senza estrazione chimica. E attenzione ai falsi: non è detto che una bottiglia di olio di marca italiana, o col simbolo tricolore, contenga prodotto 100% nazionale. Soprattutto se costa troppo poco.
LE PAROLE – Il direttore Coldiretti Alessandria, Roberto Bianco, tiene a precisare: “Per sapere cosa acquistiamo bisogna guardare con attenzione le etichette, scegliendo un prodotto ottenuto al 100% da olive italiane, o acquistando direttamente dai produttori o nei mercati di Campagna Amica. Quanto alla provincia, va ricordato che l’oleo-turismo è una realtà sempre più concreta: accompagna i visitatori nei luoghi di produzione, tra storia e innovazione, e propone abbinamenti e degustazioni”,
