Soggiorno anziani ‘Airone’ di Giarole
CSE SANITÀ esprime profondo stupore, condito da una buona dose di ironia, per il comportamento tenuto da CGIL, CISL e UIL nella vicenda del Soggiorno Anziani “Airone” di Giarole (AL). Ad oggi, il servizio è gestito, fino al 31 agosto, dalla Cooperativa Sociale Punto Service, che applica ai circa 30 dipendenti il CCNL Cooperative Sociali. Dal 1° settembre 2025, il servizio verrà re-internalizzato e gestito direttamente dalla proprietaria della struttura, Impresa Sociale ARL, che applicherà il CCNL ANASTE, recentemente rinnovato e firmato da CSE SANITÀ, SNALV CONFSAL, CIU, CONFELP e UGL Salute.
Si tratta di un miglioramento: passaggio diretto con il datore di lavoro, contratto nazionale rinnovato e non peggiorativo, con tutele e condizioni che sono in linea, o migliori, delle precedenti.
E invece… durante la riunione informativa convocata da entrambe le aziende, CGIL, CISL e UIL hanno espresso ferma contrarietà. Non perché il contratto peggiori la situazione economica o normativa dei lavoratori, ma solo ed esclusivamente perché… quel contratto non lo hanno firmato loro.
Il contenuto non è importante, le garanzie ai lavoratori non sono la priorità: la vera questione è il mancato “monopolio” della contrattazione nazionale. Così, si arriva a rifiutare un CCNL che non è peggiorativo rispetto a quello attuale e a diffondere ai lavoratori informazioni distorte, col solo obiettivo di salvaguardare tessere e prerogative sindacali che, con l’applicazione dell’ANASTE, perderebbero di diritto.

RSA ‘Trucco’ di Novi Ligure
Dal 18 aprile 2025, data in cui abbiamo appreso tramite la stampa della chiusura della RSA Trucco di Novi Ligure a seguito del provvedimento dei NAS, CSE SANITÀ si è immediatamente attivata, chiedendo con forza chiarimenti alla proprietà e tutelando fin da subito i lavoratori. Nonostante le rassicurazioni iniziali, la realtà è che ad oggi gli stipendi dei mesi di maggio, giugno e luglio 2025 non sono stati ancora pagati. Nessune comunicazione ufficiale sulla data di riapertura della struttura o sulla sorte occupazionale del personale, lasciando le lavoratrici e i lavoratori in una totale incertezza.
A fronte di questo, CGIL, CISL e UIL mantengono un silenzio stampa totale, senza prendere posizione e senza difendere i lavoratori. Come CSE SANITÀ, abbiamo già avviato azioni legali mirate, tra cui ricorsi per decreto ingiuntivo per il recupero delle retribuzioni arretrate e ulteriori iniziative in preparazione.
Chiediamo pertanto: il pagamento immediato di tutte le mensilità arretrate; la convocazione urgente di un tavolo di confronto con la proprietà per chiarire tempi e modalità della riapertura, garantendo continuità occupazionale.
Per il Coordinamento Territoriale
CSE SANITA’-FLP Regione Piemonte
Stefania Gallo
