Scattata nelle campagne della provincia alessandrina la raccolta del riso, che quest’anno si svolgerà su una superficie in aumento del 4%, dopo un andamento climatico decisamente migliore rispetto allo scorso anno. A dare le prime stime sulla nuova campagna è la Coldiretti.
In Italia sono 235.000 gli ettari coltivati a riso, primato d’Europa. La campagna 2025/2026 cade in un anno significativo per la storia del riso: 80 anni del Carnaroli, varietà simbolo della gastronomia italiana.

La coltivazione, 1,4 milioni di tonnellate, si concentra soprattutto al Nord: in Piemonte c’è la maggior parte della produzione con 800.000 tonnellate, circa 1.900 aziende su un totale di 117.000 ettari.
In provincia il riso conta 7.800 ettari e 531.383 quintali, concentrati nella zona del Casalese.
LA PAROLE – Così il presidente Coldiretti Alessandria, Mauro Bianco: “Dopo un’estate regolare dal punto di vista climatico, l’auspicio è che la produzione segua l’aumento di superficie, anche se per poter calcolare con esattezza la quantità occorrerà attendere l’avvio delle fasi di essiccazione e pilatura”.

A pesare sulle attese dei risicoltori italiani sono, però, le incognite dei costi di produzione e l’importazione di prodotto straniero. Spiega il direttore Roberto Bianco: “Il problema è legato alle importazioni selvagge e agli accordi commerciali. Un brutto colpo potrebbe venire dall’intesa UE-Mercosur, che prevede l’ingresso di riso a ‘dazio zero’ fino a 60.000 tonnellate, con il Brasile che è oggi il 1° produttore extra-asiatico a livello mondiale. Mancano regole comuni: i coltivatori sudamericani usano fitofarmaci vietati in Europa, hanno manodopera a basso costo e controlli meno rigidi”.

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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