Giulia Maj (resp. Anestesia e Rianimazione), Alberto Guagliano, Gianfranco Pistis (Direttore Cardiologia e dip. Cardio-Toraco-Vascolare), Andrea Audo

Marco, artigiano 50enne, è stato salvato dall’Aortic Team grazie ad una tecnica innovativa

La dissezione aortica è una patologia tanto rara quanto devastante: può risultare letale in pochi istanti oppure, per chi sopravvive, comportare un prezzo altissimo in termini di qualità della vita. Si tratta di una rottura dello strato interno dell’aorta, che dal cuore porta il sangue a tutti gli organi del corpo: se questo non avviene, a causa del fatto che il sangue si insinua tra gli strati della parete del vaso e crea un “falso lume”, e gli organi interessati come il cuore stesso, il cervello, le visceri dell’addome e gli arti vanno incontro a sofferenza e malfunzionamento e questo può causare rapidamente la morte.

Marco, però, è stato fortunato, perché una volta arrivato all’Ospedale di Alessandria, si è subito attivato l’Aortic Team, per evitare che la situazione precipitasse. Voluto fortemente dalla Direzione Sanitaria su iniziativa di Alberto Guagliano, Direttore di Chirurgia Vascolare ed Endovascolare AOU AL, e Andrea Audo, Direttore di Cardiochirurgia AOU AL, coinvolge, oltre a queste due strutture, la Rianimazione Cardio-Toraco-Vascolare e la Cardiologia con il servizio di Emodinamica.

LE PAROLE – Così il direttore Alberto Guagliano: «Il paziente presentava una dissezione che interessava tutta l’aorta toracica discendente, fino a poco prima del vaso che porta il sangue a fegato, stomaco, milza e intestino. Ma fortunatamente non aveva ancora malfunzionamenti degli organi. Così abbiamo ritenuto opportuno aspettare e controllare la pressione arteriosa, cronicizzando la dissezione, perché col passare del tempo l’aorta dissecata diventa un po’ più consistente e trattabile, mentre in fase acuta è molto fragile».

Dopo un ricovero di 20 giorni il paziente è stato dimesso, consapevole che la sua vita non sarebbe più stata la stessa. Dopo alcuni mesi, però, la situazione si è aggravata: l’aorta era passata da 4 cm a quasi 7 cm, rendendo l’intervento chirurgico l’unica opzione praticabile per evitare la rottura. Ed ecco che è tornato in gioco l’Aortic Team dell’AOU di Alessandria che ha deciso per un trattamento endovascolare innovativo.

L’intervento ha previsto l’inserimento di un’endoprotesi di ultima generazione, capace di escludere il “falso lume” senza compromettere la vascolarizzazione dell’arteria succlavia sinistra, evitando così procedure più invasive come i by-pass.Il trattamento di una dissezione aortica è sempre complesso e comporta elevati rischi – spiega il Direttore della Chirurgia Vascolare ed Endovascolare – pertanto va affrontato in Centri come il nostro, in cui è possibile offrire il miglior trattamento possibile affrontando velocemente le eventuali complicanze. In questo caso, poi, la preparazione e l’esecuzione dell’intervento sono state particolarmente complesse: hanno coinvolto tutte le equipe delle diverse strutture che fanno parte dell’Aortic Team. Sono stati giorni difficili, ma il risultato è stato soddisfacente. La TAC eseguita dopo 4 giorni, infatti, ha confermato il successo dell’operazione e il paziente è stato dimesso 5 giorni dopo, con una prospettiva di vita decisamente migliore“.

Ora Marco è tornato a casa e sta bene. Federico Riboldi, assessore regionale alla Sanità, sottolinea: “Il suo caso dimostra l’elevata professionalità del personale sanitario dell’AOU di Alessandria, azienda che diventata il 1° IRCCS pubblico del Piemonte. L’importanza dell’approccio multidisciplinare si è dimostrato fondamentale per affrontare sfide mediche sempre più complesse, che si presentano alla nostra sanità pubblica regionale, dando risposte concrete, speranza e qualità di vita migliore ai pazienti“.

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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