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Prima sconfitta sulla panchina grigia per Moreno Longo. L’Alessandria ha perso 2-1 il derby n.99 contro un modesto Novara, che in casa aveva vinto l’ultima volta il 7 ottobre. Quattro mesi fa. Il fatto è che anche la formazione grigia è sembrata modesta, con  l’atteggiamento dei giocatori imbarazzante per la poca voglia che ci hanno messo. La società li coccola e li stra-paga, ma offrono queste prestazioni. La colpa è la loro, inutile girarci intorno. Altro che responsabilità dell’allenatore. A mio parere ci sono troppi elementi senza motivazioni, troppa gente che vuole finire la carriera senza sudare e senza infortuni. Resta davvero difficile, in questa ottica, spiegare il mercato di gennaio, con la cessione di elementi giovani e di gamba e l’ingaggio di gente esperta ma col ‘passo da rientro’.
E poi, come all’inizio del girone di andata, resta inspiegabile il mancato utilizzo di Gazzi in questo 3-5-2. Uno come ‘il rosso’, che lì in mezzo ci ha costruito una carriera, in confronto a quelli che vanno in campo è un professore di università. Ma non gioca.

LA PARTITANovara col 4-2-3-1, Alessandria col 3-5-2. Azzurri padroni del campo per 20′. Dopo due parate di Pìsseri su Lanini e Pogliano, ecco il gol: al 19′ cross di Cagnano, testa di Lanini e 1-0. Gli ospiti reagiscono. Chiarello impegna Lanni al 23′, Arrighini ruba palla e va in porta al 31′, 1-1. Prima dell’intervallo ci prova Bruccini, ma Lanni è attento. Nella ripresa inizia meglio l’Alessandria, che per 7′ staziona nella metà campo avversaria colpendo un palo con Sini su punizione. Ma alla prima uscita gli azzurri tornano avanti: Corsinelli se ne va, Rubin non lo prende e si appoggia, il novarese cade e l’arbitro fischia il rigore. Sul dischetto va Schiavi e al 53′ fa 2-1. Al 77′ Prestìa di testa sfiora il pari, ma Lanni para, poi all’88′ Arrighini si fa cacciare col rosso diretto.

POST GARA – Il navigato Longo si è chiamato di nuovo fuori dalle scelte di mercato. Dopo aver detto qualche giorno fa “… io lavoro con i giocatori che mi mettono a disposizione”, dopo il derby perso a Novara ha ribadito “…inizio a scoprire le caratteristiche dei giocatori, purtroppo, anche dalle prestazioni negative….. se non ci si toglie l’abito da sfilata e si mette la tuta da lavoro, i risultati non arrivano”. Forse chi ha costruito la squadra dovrebbe meditare sul significato di queste parole.

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.