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L’Alessandria di D’Agostino interrompe la mini-serie negativa di due sconfitte e torna a muovere la classifica, conquistando un buonissimo punto a Vercelli. Di fatto senza sei uomini, assenti per infortunio, il tecnico siciliano ha ri-modulato la squadra in due giorni aggiungendo consapevolezza ad un gruppo che sta crescendo a vista d’occhio. Chiaro che contro squadre tecnicamente più dotate si debba soffrire, ma i grigi mostrano sempre personalità, coraggio e grinta, assumendo sempre più una personalità precisa.
Ora due gare di fila in casa, con Cuneo e Piacenza.

LA PARTITA – La gara comincia a ritmi altissimi con la Pro Vercelli che spinge e l’Alessandria che fatica a trovare le misure di contenimento. Al 7′ Leonardo Gatto entra da sinistra ma Cucchietti lo chiude in uscita; al 10′ Azzi è solo ma il portiere mandrogno chiude in angolo: sulla battuta di Mammarella Crescenzi si abbassa e gira di testa, palo esterno. La Pro non molla la pressione e al 12′ Germano è davanti alla porta, ma è ancora bravo Cucchietti; è il 16′ quando i grigi escono la prima volta: lob di Emanuele Gatto, il portiere Nobile mette in corner; al 19′ altro angolo Pro Vercelli, solita traiettoria velenosa di Mammarella e Fissore anticipa Azzi colpendo la propria traversa. Al 20′ altro alleggerimento grigio, Santini si libera e calcia basso dal limite, sfiorando il palo. Spinge ancora la Pro: al 24′ Cucchietti anticipa Morra smanacciando un cross basso di Azzi, poi al 26′ si cambia fronte e un cross di Bellazzini viene deviato di testa da Santini e finisce alto. La Pro rifiata e alla mezzora Maltese cerca Santini, ma Nobile anticipa. Al 43′ botta dal limite di Germano, ma è centrale e Cucchietti blocca. Al 45′ il gol dell’Alessandria: su angolo per i grigi, evidente trattenuta di Crescenzi su Santini, rigore e gol dell’1-0.

Partita bellissima, vibrante ed emozionante, senza troppi tatticismi. Squadre al riposo con i grigi in vantaggio al di là dei loro meriti e un po’ di fortuna: la Pro Vercelli ha giocato di più e meglio, ma si trova sotto nel punteggio. Qualcuno ipotizza la stessa dinamica di Chiavari e teme il crollo dei grigi nella ripresa, ma non sarà così.

Al 52′ altro calcio d’angolo per la Pro, Mammarella calcia ‘tagliato’ nell’area piccola dove ci sono 15 uomini, Cucchietti tenta la respinta ma è ostacolato, la palla resta lì e Morra la mette dentro da due passi: 1-1.
Al 59′ punizione di Mammarella, il sinistro basso esce di poco ma Cucchietti sembrava sulla traiettoria.
Il ritmo è calato e i cambi non incidono, soprattutto quelli della Pro Vercelli, mentre l’Alessandria mantiene l’assetto e mostra personalità. Al 69′ sfiora di nuovo il vantaggio: ‘imbucata’ di Fissore per De Luca, tocco di tacco a seguire, arriva Gatto e sembra gol fatto, ma l’uscita di Nobile mantiene l’1-1.
Non succede più nulla fino alla fine, con le squadre stanche che si trascinano un po’; la Pro ci prova ma non ce la fa, i grigi chiudono con ordine.

I RECUPERI – Ieri erano quattro: doppio 1-1, per i grigi a Vercelli e fra Pro Patria e Siena, e due vittorie, quella del Novara (2-0) ad Arzachena e quella dell’Entella (3-2), la sesta di fila, sull’Olbia. Tutto nei pronostici, in fondo.

LA CLASSIFICA – Con la sesta vittoria in sei partite sale di prepotenza l’Entella (6 giocate), agganciata al 4° posto a quota 18 dalla Pro Vercelli (9), che però ha giocato 3 volte in più. La Pro Patria (12) affianca al 7° posto con 14 punti il Gozzano (12); 1 punto sotto, in 9^ posizione con 13 punti, si ritrovano Alessandria (12) e Novara (10) insieme al Pontedera (11); la Robur Siena (9) aggancia la Juventus U23 (12) a 11 punti, quota che vale il 15° posto; le due sarde, entrambe sconfitte, restano dov’erano, e cioé Olbia 12° con 12 punti e 12 gare giocate, accanto a Cuneo (11) e Pro Piacenza (9) e Arzachena (12) penultima a 8 punti, in coabitazione con l’Albissola (12).
Mancano molti recuperi, ma la classifica comincia ad assumere una fisionomia che rispecchia i valori delle squadre; il punto della situazione preciso andrà fatto più avanti.

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.