Digiuno da gol interrotto dopo 634′ (più i recuperi che per molti non si dovrebbero contare). Ma si fa sempre più duro il cammino dei grigi in questa serie C 23-24. La sconfitta di Lumezzane, per quanto abbia mostrato miglioramenti nel gioco e nella produzione di palle-gol, è la 15^ della serie, la 5^ nelle ultime 6 gare, l’8^ nelle ultime 11, da quando cioè l’Alessandria vinse l’ultima volta: 2-0 a Renate. Era il 12 novembre 2023, in panchina c’era Banchini, come oggi, ma le cose sembravano funzionare e la classifica era molto più aperta. Questo la dice lunga su quanto sia stata sbagliata e devastante la scelta di esonerarlo. Quando poi si torna indietro, le cose non sempre vanno come si vorrebbe. Così va il calcio.

La partita di oggi ha mostrato quanto potrebbe far meglio la squadra dopo il mercato di ricostruzione, come l’ha definito il tecnico. Lo spirito era quello giusto, le intenzioni pure, ma poi ci si scontra con la realtà: buone notizie dai nuovi arrivati, ma ad un’occasione di Laukzemis di testa, parata dal portiere, sono seguiti i gol del Lume ad indirizzare la gara: Taugourdeu al 18′, con un gran destro da 25 metri, e l’ottimo Iori al 39′ con un bel destro a giro sul palo lontano dopo un contropiede veloce. 2-0. E meno male che prima dell’intervallo i padroni di  casa hanno pasticciato sotto porta. mangiandosi il terzo gol.

Nella ripresa l’Alessandria ha rialzato la testa, scrollata dal tecnico nell’intervallo, e ha giocato a tratti discretamente. Il Lume subìva e controllava, ma non rischiava. Poi, dopo i cambi, il gol di Gazoul al 79′, 2-1, con un gran destro dal limite. Gara riaperta e grigi all’arrembaggio, rischiando qualche ripartenza dell’imprendibile Iori. Tutti  in area, cross, angoli, tiri, qualche intervento  del portiere, ma niente di più. E un’altra sconfitta, forse più amara delle altre. E 6 ammoniti che costeranno squalifiche per la gara-spareggio di Sesto.

In classifica Alessandria ultima a 14 punti (penultime a 19), Lumezzane 7° a 35.

 

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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