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Il Piacenza conquista il ‘Mocca’ e sale al secondo posto in classifica, a -1 dalla vetta. L’Alessandria perde la terza di fila in casa e resta al 15° posto, con +1 sulla zona playout e a -3 da quella playoff. Non benissimo. In linea o quasi, però, con gli obiettivi societari.

Non fraintendetemi, sia chiaro. La dirigenza non voleva questo, ma il progetto di rinnovamento che parte dai giovani passa da questa strada, di sofferenza, di delusione, di crescita del gruppo; e le prestazioni come quella di ieri sera aiutano la speranza.
Perché contro il Piacenza si è vista, per 70 minuti, la migliore Alessandria della stagione, per atteggiamento, grinta, aggressività, gioco, occasioni create; ma se poi si sbagliano quattro gol davanti al portiere, c’è poco da fare, di perde. Esattamente quello che ha detto mister D’Agostino nel post-gara, soddisfatto della prestazione dei suoi, apparsi in crescita con il recupero di Tentoni e il ritorno al campo di Checchin e Delvino (mascherato).
Ovvio che i numeri negativi dicano il contrario: ultime due in casa, 2 sconfitte, 5 gol presi e 0 fatti. Però c’è sconfitta e sconfitta: i grigi di ieri sera sono apparsi molto diversi da quelli battuti dal Cuneo, anche se lo stadio ‘Moccagatta’ è ancora tabù, in questo campionato, nel senso che l’Alessandria non ci ha ancora vinto.
I tifosi mal digeriscono questo andazzo, ma bisogna avere pazienza. Quando si imbocca questo percorso i risultati che mancano fanno arrabbiare, ma l’inversione di tendenza credo sia irreversibile. Di Masi parlò di “classifica tra il 3° e il 14° posto“, che vuol dire possibili playoff ma anche semplice salvezza, tranquilla, senza spareggi.
E per il momento ci siamo, con un piccolo scostamento, ma certamente ci si aspettava qualche punto in più. Però, secondo me, la situazione va ‘pesata’ a Capodanno.

LA PARTITA – Squadre schierate come previsto alla vigilia: Piacenza col 4-3-3 e il vice Lussardi in panchina per la squalifica di Franzini, Alessandria col 3-4-1-2, con Tentoni e Sartore esterni e Bellazzini trequartista. Lo schieramento ideale, secondo il tecnico grigio, per gli uomini che ci sono in rosa.
All’8′ azione avvolgente dei grigi, palla di Tentoni per Sartore, libero a sinistra: il brasiliano è solo davanti a Fumagalli, che anticipa il tuffo indovinando le intenzioni dell’attaccante. Al 10′ destro alto di Bellazzini, al 18′ si vede il Piacenza con un sinistro di Pergreffi da 25 metri che Cucchietti respinge, al 19′ il gol biancorosso: Gjura sbaglia il passaggio in uscita, palla da Pesenti a Sestu che mette in mezzo, il centravanti ospite e Agostinone non ci arrivano, la palla scivola verso Di Molfetta che controlla e la mette a fil di palo per l’1-0. Al 31′ c’è un destro di Marotta, centrale, controllato da Cucchietti, al 43′ Alessandria vicinissima al pareggio: cross di Bellazzini per Gatto che, solo nell’area piccola, va di testa e colpisce… il portiere, che la tiene sulla riga contro l’attacco di Santini. Peccato, perché la porta era spalancata.
Al 52′ De Luca conquista di forza una palla sulla tre quarti, si accentra in dribbling e va al tiro, ma il sinistro è alto. Al 55′ destro di Santini che costringe Fumagalli al tuffo sulla destra per deviare, al 58′ altra bella palla dentro di Tentoni per il ‘pelato’, che però la mette sull’esterno della rete. E’ il momento del massimo sforzo per i grigi, ma non c’è verso a fare gol: al 59′ il sinistro di Bellazzini è centrale, al 62′ il sinistro di Agostinone da 25 metri mette in difficoltà Fumagalli che non trattiene, Santini va sulla palla e finisce giù fra portiere e difensore, ma non è rigore. Al 66′ si vede di nuovo il Piacenza, ma il sinistro dell’ex Barlocco è largo di poco; tornano avanti i grigi al 68′, ma il colpo di testa di De Luca viene deviato in angolo dal portiere. Al 71′ Della Latta serve in verticale Barlocco che anticipa il tocco col sinistro e Cucchietti lo mette giù: rigore, che Pesenti trasforma per il 2-0. C’è ancora tempo al 75′ per un destro di Tentoni dal limite, alto, poi i cambi non incidono e l’Alessandria si arrende. ‘Moccagatta stregato’: sette partite, tre punti.

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.