L’accusa è produzione e commercializzazione di gioielli con marchi contraffatti

I finanzieri del Comando Provinciale di Alessandria hanno notificato l’avviso di conclusione indagini emesso dalla locale Procura della Repubblica nei confronti di 30 persone, indagate per per aver venduto gioielli con false ‘griffe’ (Tiffany, Chanel, Cartier, Gucci, Pomellato, Bulgari, Luis Vuitton).

Le indagini

Avviate nel 2017 e condotte dai militari del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Alessandria, partirono da un’informativa da cui emerse che, su una pagina privata di “Facebook”, erano pubblicate immagini di gioielli (orecchini, bracciali, collane, ecc) con il noto marchio della “Tiffany & Co”. I monili erano accompagnati, in molte circostanze, anche da confezioni, dust bag e blue box, anch’esse marchiate Tiffany.

Scorrendo le foto presenti sul profilo, balzò all’occhio la richiesta degli utenti sui prezzi di ogni singolo gioiello (circa la metà degli originali Tiffany) e sulla disponibilità a spedirli in tutta Italia.

Individuati i luoghi di svolgimento dell’attività illecita, i finanzieri, su delega dell’AG, effettuarono perquisizioni trovando e sequestrando 920 gioielli in argento, marchiati Tiffany, Louis Vuitton, Chanel, Gucci e Cartier, circa 250 grammi di argento in granuli, le “cere” dei gioielli, gli stampi in gomma per la realizzazione dei modelli in cera, nonché le buste e le pochette del tipico colore Tiffany, riportanti la scritta “Tiffany & Co”, utilizzate per il confezionamento dei gioielli. La cui contraffazione fu poi confermata dai periti delle aziende interessate.

 

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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