Protesta congiunta, ieri mattina, degli agricoltori CIA e Confagricoltura nel cortile della Camera di Commercio di Alessandria e Asti, dove non hanno quotato il prezzo del grano alla Borsa Merci, a causa del valore troppo basso riconosciuto ai produttori. Situazione analoga già verificatasi nel 2016.

Il prezzo del grano

Quotato 22 €/q dalla Granaria di Milano lo scorso martedì, pari a circa 20 €/q su Alessandria, considerato il trasporto.
Era 35 €/q lo scorso 14 ottobre. Oscillazioni senza senso, che sanno molto di speculazione.
A seguire Confagricoltura e Cia hanno incontrato il prefetto Alessandra Vinciguerra, portando all’attenzione la sperequazione tra il prezzo del grano riconosciuto agli agricoltori, in continuo calo e l’aumento dei prezzi al consumo, che incide forte sul carrello della spesa.

Le conseguenze

Le due Organizzazioni temono fortemente che gli agricoltori italiani si trovino a dover pagare le conseguenze di una crisi internazionale e di un meccanismo di speculazione del mercato.

Si ricorda, infatti, come la Commissione Europea abbia prorogato il blocco al 15 settembre delle importazioni di grano, mais, colza e semi di girasole dall’Ucraina sul mercato di 5 stati limitrofi, membri della Ue: Bulgaria, Polonia, Romania, Slovacchia e Ungheria. In questi Paesi è consentito esclusivamente il transito dei prodotti ucraini, che possono però essere importati negli altri Paesi dell’Unione o fuori UE.

In Italia si sta registrando, pertanto, un consistente aumento degli arrivi di cereali dal nord-est europeo che crea un evidente squilibrio del mercato, aggravato da un aumento dei costi già sostenuti dalle aziende per la produzione, quando i prezzi del carburante e dei concimi erano alle stelle.

Qualcuno ha sostenuto che, essendo il nostro prodotto di elevata qualità, potrebbe fare gioco tenerlo lì, per poi venderlo a prezzi migliori. Ma qualcun altro ha risposto che il discorso vale se uno può farlo, ma se l’agricoltore ha bisogno di liquidità, deve sottostare a queste ‘strane’ regole di mercato. E il problema riguarda un po’ tutta l’Italia, sul grano tenero e sul grano duro. 

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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