Ieri sera, intorno alle 21.30, durante una perquisizione straordinaria presso la 5ª sezione del padiglione B, per contrastare l’introduzione di oggetti vietati, si è verificato un grave episodio di violenza. Due detenuti marocchini hanno reagito all’intervento degli agenti e uno di loro ha colpito con una violenta testata alla tempia un agente, accompagnato in ospedale. A darne notizia è il SAPPE, Sindacato Autonomo di Polizia Penitenziaria, che per voce del segretario regionale Vicente Santilli spega l’episodio: “Nonostante l’aggressione, la perquisizione è stata portata a termine trovando un telefono cellulare, droga e grappa artigianale. Vanno sottolineati professionalità, sangue freddo e dedizione dimostrati dagli agenti coinvolti, che hanno gestito una situazione critica rispettando le procedure”.

Il leader del SAPPE Donato Capece, segretario generale, rinnova l’appello del Sindacato alle istituzioni politiche: “E’ necessario riclassificare le carceri in 3 livelli: massima sicurezza, media sicurezza e custodia attenuata, visto il fallimento degli attuali circuiti. Con tale soluzione si potrebbe differenziare anche la formazione del personale, prevedendo un differente impiego di forze: in quelli di massima sicurezza più Polizia Penitenziaria, negli altri meno polizia e più educatori e assistenti sociali”.
Capece richiama poi un concetto fondamentale: “La doverosa esecuzione della pena deve costituire il presupposto per il ritorno alla vita civile del detenuto. In questa ottica, è necessario attivare al più presto i ruoli tecnici del Corpo: medici e psicologi nell’immediato, e nel prossimo futuro anche quelli socio pedagogici, evitando così false illusioni su un possibile ruolo della Penitenziaria in un compito che non è il suo”.
