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I Carabinieri  di Alessandria hanno arrestato in esecuzione di un ordine di carcerazione Ambrozie Draghici, cittadino rumeno di 51 anni, pluripregiudicato. L’uomo deve scontare una condanna a due mesi di reclusione per il reato di false attestazioni o dichiarazioni a pubblico ufficiale commesso a Serravalle Scrivia nel giugno del 2006. Sabato sera un cittadino chiamava il 112 riferendo che era parcheggiata nella zona di via Boves un’auto con targa francese con i finestrini aperti e i due occupanti, dei quali aveva dato la descrizione, erano scesi e avevano girato nella zona guardandosi intorno in maniera sospetta. Considerato il loro atteggiamento, venivano inviate due gazzelle sul posto per una rapida verifica, le quali intercettavano i due uomini indicati nei pressi della Coop procedendo al loro controllo e alla loro perquisizione. Entrambi erano cittadini rumeni e riferivano di essere appena arrivati in Italia dalla Spagna e di dovere proseguire il loro viaggio per la Romania, dicendo anche che era la prima volta che si trovavano ad Alessandria. La smentita, per almeno uno dei due ovvero il 51enne, arrivava immediatamente dopo il controllo in banca dati che forniva notizie ben diverse sul suo conto, ovvero che l’uomo era stato in provincia di Alessandria già dal 2007 e aveva fatto perdere le sue tracce dal 2012. Infatti, risultava a suo carico un provvedimento di arresto da eseguire per una condanna che era divenuta definitiva nel 2011. Per tale motivo, nei suoi confronti l’ufficio esecuzioni penali del Tribunale di Alessandria aveva emesso proprio nel 2012 il provvedimento restrittivo pari due mesi di reclusione, disponendo la sua immediata carcerazione. Rintracciato ieri, dopo ben quattro anni, veniva arrestato e successivamente accompagnato al carcere Cantiello e Gaeta per l’espiazione della pena residua. Anche questa volta, di fondamentale importanza per l’attività preventiva è stata la tempestiva segnalazione dei cittadini dell’auto e delle persone sospette, che ha permesso l’immediato intervento delle gazzelle. Si ribadisce l’importanza di chiamare subito il 112 perché per l’Arma dei Carabinieri ogni segnalazione è di interesse per mantenere la sicurezza e il controllo costante sul territorio, anche intervenendo su singoli episodi che apparentemente possono significare poco, ma che messi insieme ad altre informazioni possono fornire un quadro più specifico e rilevante.

I Carabinieri  di Alessandria hanno denunciato per minacce aggravate, porto di oggetti atti ad offendere e violazione delle norme sull’immigrazione due cittadini marocchini di 31 e 20 anni, pluripregiudicati e clandestini sul territorio nazionale. Alle 23.00 del 17 luglio i militari intervenivano in un locale di via Milano nei pressi di piazza Santo Stefano perché due stranieri avevano avuto una violenta lite con i proprietari dell’attività. Arrivate sul posto, le tre pattuglie fermavano in piazza Santo Stefano i due marocchini, indicati come coloro che poco prima erano entrati in un locale pubblico e avevano comprato delle birre, fermandosi anche a mangiare. Però i due, palesemente ubriachi per avere bevuto numerose birre che avevano acquistato, volevano ancora restare nel locale a mangiare e bere nonostante i titolari stessero chiudendo e li avessero invitati più volte ad uscire. I due marocchini si rifiutavano di uscire e insistevano nelle richieste di avere altro cibo, spintonando uno dei proprietari del locale. Alla nuova risposta negativa, uno dei due marocchini spaccava contro il bancone una delle bottiglie di birra che aveva comprato in precedenza e minacciava i due titolari del locale che però, senza farsi intimorire, riuscivano ad allontanare i due marocchini dal loro esercizio commerciale e a chiamare il 112. Poco dopo giungevano sul posto le gazzelle dei carabinieri che bloccavano i marocchini nei pressi di piazza Santo Stefano. Uno dei due marocchini aveva anche un piccolo taglio sulla tempia che probabilmente si era procurato mentre brandiva in maniera agitata la bottiglia, visto anche che era completamente ubriaco. La bottiglia rotta veniva recuperata e sequestrata mentre i due marocchini, alla richiesta di esibire il permesso di soggiorno ne erano sprovvisti perché clandestini sul territorio nazionale. Dopo le cure del personale del 118 per la piccola ferita riportata da uno dei due, entrambi, già ben conosciuti per i loro trascorsi giudiziari, venivano accompagnati in caserma dove venivano denunciati per i reati commessi.

I Carabinieri  di Alessandria hanno denunciato per guida in stato di ebbrezza un cittadino ecuadoriano di 26 anni, residente in città, pluripregiudicato. L’uomo veniva fermato alla guida della propria auto alle 11.30 circa del 17 luglio in via Milite Ignoto perché quell’auto era stata segnalata come utilizzata da alcune persone che avevano partecipato a un litigio in viale Forlanini. I militari incrociavano l’auto e la fermavano, accertando che il conducente aveva sicuramente alzato il gomito viste le sue condizioni fisiche, motivo per cui veniva sottoposto al test dell’etilometro che evidenziava un valore di circa 1,90 g/l, ovvero quasi quattro volte il consentito. Veniva quindi denunciato all’Autorità Giudiziaria, la sua patente di guida veniva immediatamente ritirata e l’auto veniva sequestrata. I militari accertavano anche che nei giorni scorsi la sua auto era stata sospesa dalla circolazione perché non sottoposta a revisione e quindi veniva sottoposta anche a fermo amministrativo e affidata alla depositeria giudiziale.

I Carabinieri  di Solero hanno denunciato per rifiuto di eseguire il test dell’etilometro un cittadino italiano di 49 anni, residente in provincia di Alessandria. La pattuglia fermava l’uomo alla guida della propria auto alle 01.00 circa del 16 luglio a Solero perché viaggiava a forte velocità. Accertato che l’uomo aveva bevuto, gli veniva chiesto di effettuare il test dell’etilometro, ma tentava più volte senza successo, non riuscendo ad eseguire la prova. Veniva così denunciato all’Autorità Giudiziaria per il rifiuto di eseguire il test, cosa che gli comportava il ritiro della patente di guida, il sequestro del veicolo e la sanzione amministrativa per guida in stato di ebbrezza nella misura più lieve.

I Carabinieri  di Solero hanno denunciato per porto di oggetti atti ad offendere un cittadino moldavo di 42 anni, senza fissa dimora. Una pattuglia alle 20.00 circa del 16 luglio procedeva al controllo di un furgone con targa moldava lungo la SP 10 sul quale veniva identificato l’uomo. Visto che non sapeva giustificare la sua presenza sul posto e che il suo atteggiamento era sospetto, veniva sottoposto a perquisizione estesa anche al veicolo dove, in un vano portaoggetti, veniva trovato un coltello di circa 20 centimetri di lunghezza, di cui non sapeva giustificare il possesso. Il coltello veniva sequestrato e il 42enne veniva denunciato all’Autorità Giudiziaria per il porto abusivo dell’arma.

I Carabinieri di Alessandria  hanno denunciato per violazione delle norme sull’immigrazione due cittadini tunisini, di 26 e 40 anni, quest’ultimo pluripregiudicato, entrambi clandestini e senza fissa dimora. I due venivano controllati il 15 luglio in centro città e nel momento dell’identificazione, alla richiesta di esibire il permesso di soggiorno, ne erano entrambi sprovvisti. Veniva anche accertato che in passato il 40enne era già stato controllato varie volte e si trovava sul territorio nazionale senza avere ottemperato a due precedenti decreti di espulsione emessi dai Questori di Alessandria e Aosta. A quel punto, trovandosi entrambi sul territorio nazionale in maniera irregolare, venivano accompagnati in caserma dove venivano denunciati all’Autorità Giudiziaria per il loro stato di clandestinità e veniva avviata nei loro confronti una nuova procedura di espulsione dal territorio nazionale conclusasi con un decreto di espulsione notificato ad entrambi nel pomeriggio del 15 luglio.

I Carabinieri  di Bosco Marengo, al termine di un’indagine, hanno denunciato per truffa un cittadino italiano di 33 anni, residente in Abruzzo, pregiudicato. L’indagine prendeva spunto dalla denuncia presentata da un uomo del posto i mesi scorsi il quale riferiva che aveva visto su un sito di vendite on-line una stufa a pellet e aveva deciso di acquistarla visto che il prezzo era conveniente. Contattava il venditore con il quale si accordava sul prezzo pari a 700 euro e dal quale riceveva un codice IBAN relativo a una carta postepay sul quale effettuare il bonifico. Effettuato il bonifico della cifra concordata, l’uomo non vedeva arrivare il prodotto acquistato e cercava più volte di contattare il venditore per chiedere della spedizione dell’oggetto, il quale però dopo le prime vaghe scuse non rispondeva più al telefono, rendendosi irreperibile. Capito di essere stato truffato, presentava la querela e avevano così inizio gli accertamenti. Dal codice IBAN sul quale era stato effettuato il versamento si scopriva chi era stato l’autore della truffa ovvero il 33enne. Per questo motivo l’uomo, già denunciato per fatti analoghi, veniva denunciato all’Autorità Giudiziaria per truffa.

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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