Lo scorso 28 aprile, Giornata Mondiale ‘Vittime dell’Amianto‘, sono stati presentati i dati sui danni umani provocati nel settore. Il Piemonte è al 2° posto in Italia con 1.000 decessi per l’amianto, di cui 250 mesoteliomi e 750 fra asbestosi, tumore del polmone e altre patologie asbesto correlate. La Regione Piemonte è fortemente impegnata con una strategia articolata, concreta e trasparente. Il piano regionale integra mappatura dettagliata, bonifiche ambientali e strumenti digitali per monitorare e prevenire i rischi, con l’obiettivo di tutelare salute pubblica e territorio.
L’Osservatorio Nazionale Amianto, presente in tutte le regioni di Italia, mantiene attivo lo sportello amianto online cui si può accedere dal sito https://onanotiziarioamianto.it/.

Grazie alla collaborazione con ARPA Piemonte, è attivo un geoportale pubblico che consente di visualizzare le aree contaminate. Sono già oltre 1.800 i siti censiti: il 29% è classificato come contaminato accertato, mentre il 17% ha concluso l’iter di bonifica. Sul fronte operativo, la piattaforma digitale NPLA consente a imprese e operatori di notificare e gestire i piani di lavoro in modo semplice e tracciabile. Sono state inoltre previste procedure semplificate per i cittadini che intendono rimuovere modeste quantità di materiali contenenti amianto in ambito domestico.
L’amianto è ancora tra noi, presente in migliaia di edifici pubblici e privati, scuole, ospedali, treni, tetti, tubature. La nostra rete idrica rivela presenza di amianto per ben 300.000 km di tubature (stima ONA), inclusi gli allacciamenti, con presenza di materiale contenente amianto rispetto ai 500.000 totali. La cosa si spiega col fatto che la maggior parte sono stati realizzati prima del 1992 quando il minerale veniva utilizzato in tutte le attività edili e costruttive. Progetto Sintesi

La situazione è critica a livello globale: nel mondo solo 62 Paesi hanno posto al bando l’amianto, ma molti Stati come Russia, India e Cina, continuano a produrre materiali contenenti la fibra killer e li commercializzano, alcune volte anche in Italia. L’ONU, nelle sue stime, tiene conto solo dell’asbestosi, del mesotelioma e del cancro del polmone, mentre invece ci sono tutte le altre patologie già contemplate nelle Monografia della IARC (International Agency for Research on Cancer), tra le quali il cancro della laringe, della faringe, dello stomaco, del colon e delle ovaie.
