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Il Sindaco Maria Rita Rossa ha così commentato l’approvazione dell’ipotesi di Bilancio stabilmente riequilibrato per gli anni 2012 – 2013.

“In questi mesi abbiamo lavorato assiduamente per rispettare la data perentoria del 15 ottobre per la presentazione dell’ipotesi di bilancio stabilmente riequilibrato, anche se sia passato in Commissione Bilancio della Camera un emendamento che consentirebbe, se approvato il provvedimento di legge, di prorogare la presentazione dei bilanci il 30 novembre anche per i comuni in dissesto.

Ci presentiamo con documenti contabili che hanno previsto l’approvazione del bilancio consuntivo 2011, ci apprestiamo ad approvare il Bilancio 2012 e il pluriennale 2013 -2015. L’obiettivo è quello del pareggio come previsto dalla legge che concede 2 anni per raggiungere questo risultato. L’impostazione che la maggioranza si è data è stata quella di conciliare il rispetto delle norme e la necessità di risanamento con le esigenze di coesione sociale della città. Il risanamento non è semplicemente un fatto tecnico e contabile, ma deriva dalla responsabilità, prima di tutto civile della allora opposizione che ha portato denunciare le falsificazioni di bilancio e non vi è alcuna differenza fra una denuncia alla Corte dei Conti e quella alla Procura della Repubblica, perché entrambe le magistrature avrebbero comunque lavorato insieme. L’opposizione ha svolto fin dal 2009 il suo ruolo di denuncia delle irregolarità e di porre al centro del dibattito il tema del risanamento dei conti.

Per parte nostra non ci siamo mai posti l’obiettivo di fare scelte per rispondere a categorie speciali di cittadini e avere un ritorno in termini di consenso, così come ci siamo sempre rifiutati di seguire la strada della chiusura di servizi che la legge considera non essenziali, ma che per noi sono fondamentali.

Eravamo e siamo convinti che la coesione sociali passi anche attraverso le risposte che la politica è in grado di mettere in atto
Se confrontiamo il consuntivo 2011 con la previsione di chiusura del bilancio di 2012 abbiamo una chiusura a -12,5 milioni di euro e delle previsioni di consuntivo che si collocano a -9 milioni.

Questi risultati sono la testimonianza evidente che la nostra comunità ha saputo stringere i denti realizzando in 6 mesi un risultato epocale; senza scomodare esperti matematici, ma tanto per ricordarlo a chi si diletta scrivere mostrando molta dimestichezza con le dietrologie, ma nessuna per i numeri, si tratta di 34 milioni di risparmio in 6 mesi.
Questo risultato è certo frutto di una corretta impostazione contabile, ma soprattutto dello sforzo che i cittadini hanno compiuto; vogliamo dire loro che, nella tragedia che abbiamo gestito non potevamo fare di più e anzi che sappiamo di dover continuare a stringere i denti e chiedere ai cittadini di farlo con noi.

Il bilancio non è un semplice atto contabile ma è la carta fondamentale in cui vivono le scelte della politica. Col principio del buon padre di famiglia abbiamo stimato prudenzialmente le maggiori entrate, tenendo conto della crisi che attanaglia le famiglie, non solo alessandrine: nel 2013 le entrate si stabilizzano intorno ai 96 milioni di euro e con una spesa di 129 milioni il gap ci sarebbe ancora. Una parte dei crediti però deriva dall’insinuazione nella massa passiva dei creditori del Comune per 32 milioni di euro. Nei primi mesi del 2012 infatti in questo Comune sono stati spesi 55 milioni di euro, usati per coprire debiti di competenza degli anni precedenti. Di questi 24 corrispondono all’anticipo di tesoreria, per gli altri 32 abbiamo chiesto l’insinuazione alla massa passiva.

Un’analoga richiesta, prudenzialmente stimata in 20 milioni nel 2012 venne contestata da Ministero in quanto l’Organo Straordinario di Liquidazione non aveva ancora certificato i crediti ammissibili. Oggi l’Organo Straordinario di Liquidazione ha concluso l’istruttoria e riconosciuto il nostro credito come certo, esigibile, privilegiato. Nel frattempo l’amministrazione ha scelto la procedura semplificata che lo abbatte al 50 per cento. Per questo abbiamo inserito a bilancio la somma di 32 milioni di euro aprendo parallelamente un fondo di svalutazione del 50 per cento.

Questi sono soldi della comunità alessandrina e alla comunità alessandrina devono tornarePresentiamo un pareggio che deve essere considerato un punto di partenza; gli obiettivi di risparmio restano e sono fondamentali, in questo, i lavoratori del Comune che si sono fatti parte attiva per individuare ogni minimo spreco e per razionalizzare ogni spesa, dando una mano incredibile al risanamento complessivo.
Nel 2014 abbiamo nuovamente inserito le risorse sul costo del personale, smentendo tante voci preoccupanti e allarmistiche.

Certo un prezzo è stato pagato, non si è potuto rinnovare il contratto ai precari, ma l’accordo ATM, la riorganizzazione dei servizi ex-Aspal, il consolidamento della gestione dei servizi educativi, le prospettive su tutta la partita del Teatro, ci confermano ch le soluzioni sono possibili, purché si abbia la tenacia e la capacità di perseguirle. Noi non risaneremo licenziando i lavoratori, anzi chiediamo il consolidamento degli strumenti di cassa integrazione in deroga, ma tutte le azioni da mettere in campo hanno bisogno di un bilancio che stia in piedi, del bilancio che è stato approvato.
Coloro che pensavano che non ce l’avremmo fatta e che sarebbe stato meglio il commissario non stanno difendendo né la città né i lavoratori.

Il ruolo delle organizzazioni dei lavoratori non può essere disconosciuto da nessuno, anzi vogliamo al nostro fianco un sindacato forte e autorevole; a volte certe posizioni fanno male soprattutto al sindacato, perseguendo fini di mera visibilità personale.
In questi bilanci non ci sono artifici contabili, non c’è finanza creativa, il bilancio pareggia e le carte sono in regola.
Dopo tanti mesi di tempesta noi vediamo la spiaggia avvicinarsi e vogliamo portare la barca in quel posto sicuro:
A volte si ha l’impressione che qualcuno ci sia rimasto male”.

“Noi avevamo l’obbligo legislativo di presentare un’ipotesi che verrà valutata dalla Commissione ministeriale e in tale ipotesi realizziamo equilibrio di bilancio in due esercizi finanziari” ha poi sottolineato l’assessore alla Programmazione Finanziaria, Matteo Giovanni Ferraris.
Ha, poi, posto l’accento sulla ‘straordinarietà’ come parola chiave: “Qualcosa di straordinariamente negativo è successo nelle spese dell’Amministrazione comunale nei primi 6 mesi del 2012 dal momento che sono stati spesi 32 milioni di euro in modo improprio, tanto da fare ritenere all’Organo Straordinario di Liquidazione del tutto legittima la nostra insinuazione nella massa passiva”.

“E, ancora – ha continuato -, il Ministero ci aveva indicato come le somme derivanti da tale insinuazione potessero essere utilizzate per coprire spese straordinarie. Per questo noi riteniamo corretto iscriverle a bilancio per coprire una situazione straordinaria di disavanzo, riconosciuta come tale anche dall’Organo Straordinario di Liquidazione”.
“Dopo l’approvazione in Consiglio Comunale – ha concluso – sarà solo la Commissione Ministeriale che potrà dire se le nostre ragioni siano corrette”.

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