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E’ iniziata la conta dei danni. Le tempeste estive, che con trombe d’aria, nubifragi e grandine hanno colpito a macchia di leopardo il Nord Ovest d’Italia, hanno fatto salire ad oltre un miliardo il conto dei danni provocati all’agricoltura dall’andamento climatico anomalo del 2013, tra perdite e maggiori costi.
“Nella provincia di Alessandria è ancora presto per azzardare cifre ma sicuramente i danni maggiori sono stati riportati dalle strutture rurali, nello specifico capannoni e serre. – affermano il presidente e il direttore della Coldiretti alessandrina Roberto Paravidino e Simone Moroni – Siamo pronti comunque dichiarare lo stato di calamità. I nostri tecnici sono al lavoro per monitorare la situazione. Per quanto riguarda le produzioni, a farne le spese maggiori è stata la viticoltura, specialmente nell’Acquese, anche se in tutta la provincia si contano alberi divelti e campi di mais spianati dalla furia del vento”. In questa pazza estate interi raccolti sono stati spazzati via dalla furia del vento, dalla pioggia e dalla grandine ed il lavoro di un intero anno degli agricoltori e delle loro famiglie è stato distrutto in pochi minuti per colpa di violente bufere accompagnate da pioggia e grandine che hanno allagato campi, divelto alberi, tetti e serre e raso al suolo interi raccolti.

L’ennesima ondata di maltempo conferma un 2013 caratterizzato nelle campagne dal ripetersi di eventi estremi con sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi e intense dopo una primavera estremamente piovosa soprattutto nelle regioni del nord.  “Si tratta degli effetti dei cambiamenti climatici con i quali è costretta a convivere l’agricoltura che a differenza delle attività industriali – continuano Paravidino e Moroni – si svolge all’aria aperta ed è quindi soggetta alle bizzarrie del tempo, oltre alle difficoltà di mercato dovute alla crisi”. Tutto ora sembra ritornato alla normalità. Le preoccupazioni maggiori riguardano però soprattutto l’uva: il rischio è che il vento e la grandine abbiano compromesso i chicchi dei grappoli già ben delineati, anche se non ancora maturi. Al momento si sta anche procedendo ad interventi di riparazione dei tetti per il timore che le tegole rimaste in bilico possano cadere. Continuano i sopralluoghi da parte dei tecnici della Coldiretti alessandrina nelle zone danneggiate al fine di realizzare una mappatura per la segnalazione ai Comuni che dovranno sollecitare alla Regione Piemonte lo stato di calamità naturale. Intanto, per i prossimi giorni l’Arpa, attraverso un bollettino meteo, annuncia comunque che la perturbazione è da considerarsi migrata ad est e che il sole continuerà a splendere facendo impennare nuovamente le temperature.

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