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Per “SEL-Sinistra Italiana” la ‘Piscina scoperta’ di lungo Tanaro deve uscire dal “Piano delle alienazioni e delle valorizzazioni immobiliari” del Comune di Alessandria e rimanere di proprietà comunale.

Lo ha sostenuto nel suo intervento sul DUP (Documento Unico di Programmazione 2017-2019) il Capogruppo di “Sinistra Ecologia e Libertà” Renzo Penna nel corso del Consiglio Comunale di venerdì 30 settembre. Una posizione concordata e sostenuta anche dall’Assessore all’ambiente Claudio Lombardi.

Alla scadenza, a fine anno, dell’attuale gestore, vista l’indisponibilità economica ed organizzativa del Comune ad una gestione diretta dell’impianto, andrà individuato un nuovo soggetto in grado di riorganizzare e rilanciare il complesso secondo un indirizzo che preservi l’utilizzo aperto e pubblico della piscina.

“Non c’è nessuna ostilità verso il privato – ha sostenuto Penna – abbiamo, ad esempio, condiviso la vendita del centro sportivo del Cristo, ma per la prima e storica piscina della città, va preservata la proprietà del Comune. Come per il palazzetto dello Sport ‘PalaCima’ e il Campo scuola di atletica che sono, e devono restare, impianti gestiti direttamente dall’Amministrazione.”

Tre strutture fondamentali che giustificano le finalità dell’articolo n.3 dello Statuto Comunale dove con preveggenza si sostiene che: “il Comune di Alessandria riconosce nell’attività sportiva un’importante componente della vita sociale e culturale dei suoi cittadini.”

“A sostenere la conferma della proprietà del Comune della piscina di lungo Tanaro concorrono – ha proseguito Penna – anche motivazioni storiche e, perché no, ‘sentimentali’. E’ stato, infatti, il primo impianto sportivo-ricreativo che la municipalità alessandrina ha costruito nel dopoguerra, dopo aver affrontato la ricostruzione della città che, come sappiamo, era uscita dal secondo conflitto mondiale con il numero più elevato di vittime civili, in rapporto alla popolazione, del Piemonte e oltre diecimila abitazioni distrutte dai bombardamenti.”

La piscina di lungo Tanaro – ha concluso Penna – negli anni ’60 e ’70 ha rappresentato uno dei luoghi di maggiore aggregazione, socialità e ripresa della città, sia per i ragazzi che avevano conosciuto i disagi e le crudezze della guerra che, in particolare, per le generazioni nate dopo il ’45.

“Oggi non manca certo alla città l’offerta di piscine situate in diversi luoghi e ospitate da circoli privati, ma rimane inalterata la necessità di un luogo aperto e popolare che solo il pubblico è in grado di garantire. Oltretutto la vasca olimpionica di 50 metri della piscina scoperta – una realizzazione lungimirante quella compiuta dagli allora amministratori – conserva intatto anche l’utilizzo non solo ricreativo, risultando utile anche a chi pratica il nuoto come sport. Elemento che, insieme a una rinnovata e intelligente gestione, può ricreare, a lato del Tanaro, un punto di aggregazione sociale e culturale per i giovani alessandrini di oggi”.

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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