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Commissione Sicurezza e Ambiente di Palazzo Rosso e ARPA hanno presentato i dati dall’inizio dei lavori di messa in sicurezza

L’operazione è molto complessa giacchè sono presenti più di una ventina di agenti inquinanti nel sottosuolo

Alla Solvay di Spinetta Marengo la messa in sicurezza operativa è in corso e ha ottenuto già alcuni risultati, però non ancora significativi. Si potrebbe riassumere così quanto emerso nel corso della seduta della Commissione Sicurezza e Ambiente del 3 febbraio, tenutasi nella sala consiliare del Comune di Alessandria.
Il responsabile per la Tutela dell’Ambiente del Comune, arch. Pierfranco Robotti, ha ricordato quanto è stato portato a termine dall’azienda: la realizzazione dei presidi di pompaggio e della barriera idraulica, la bonifica dell’ex area di deposito D18 (infiltrata da idrocarburi) e la messa in sicurezza permanente delle discariche C1 e C2. Robotti, inoltre, ha citato anche la chiusura della parte fenestrata dei pozzi industriali attivi, finalizzata a evitare il contatto tra le falde superficiali e quelle profonde. Le acque di superficie sono monitorate in quasi 200 zone e l’esito delle analisi è redatto in report semestrali. Da essi affiorano valori dei parametri chimici stabili o in leggera diminuzione, anche se non sono mancate segnalazioni di anomalie. In particolare, esse hanno riguardato i livelli di tetracloruro di carbonio, triclorofluorometano, cloruri, cromo esavalente e cloroformio. L’operazione di bonifica è molto complessa, giacché sono presenti più di una ventina di agenti inquinanti nel suolo.
Alberto Maffiotti, direttore dell’ARPA provinciale, ha parlato dell’attività che l’agenzia per l’ambiente svolge all’esterno dello stabilimento attraverso la raccolta e l’analisi dei dati dei punti di conformità. Dal 2008 in poi è stato possibile controllare la presenza dei vari elementi chimici nel terreno e l’efficacia dei provvedimenti della Solvay. Per dare un’idea di quanto si stia facendo nel polo chimico, Maffiotti cita due esempi. Nel 2008 presso il punto di conformità Valle 1 sono stati riscontrati 20 parametri non conformi, nell’ordine di 20-30 volte oltre i limiti di legge. Nel 2012 questi sono superati 4-5 volte. In un altro punto, il cloroformio (che per legge non dovrebbe essere sopra gli 0,15 μg/l) presentava un valore di 1710,00 μg/l e nel 2012 esso eccede per migliaia di volte la soglia prescritta. Al momento, ha concluso Maffiotti, non sono stati resi noti i dati relativi al 2013, anche se l’azienda ne ha anticipati alcuni nel contenuto di un paio di lettere inviate all’ARPA e agli enti preposti. Anche lo scorso anno si sono riscontrati abbassamenti di basso rilievo se non nuove anomalie, segno che la messa in sicurezza dell’impianto non sta procedendo come sperato.

Stefano Summa

 

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