Monica Tripiedi

Dopo il professor Pedullà come dt, la Pallavolo Acqui Terme annuncia un altro profilo ‘top’ nello staff tecnico del settore giovanile: Monica Tripiedi. Dopo 10 anni lontana dai campi, Monica è pronta a rimettersi in gioco.

Un nuovo inizio?

Si. Dopo aver fatto qualche esperienza, sia nel femminile in D, che nel maschile, assistente in B a Pino Varano e Cico Dogliero, ho interrotto, anche per motivi familiari. Adesso, dopo più di 10 anni, con un progetto solido davanti, è l’occasione giusta per aiutare il movimento pallavolistico di Acqui. Vista la mia carriera, mi sembra quasi un dovere portare la mia esperienza dove sono nata”.

Come procede il lavoro?

Abbiamo già fatto alcune sedute di allenamento per fare conoscenza. Vogliamo capire il loro livello, gli aspetti su cui lavorare, trasmettere il nostro metodo di lavoro”.

Come ti trovi a lavorare con Pedullà?

Avendo terminato la mia carriera da giocatrice nel 2007 per problemi fisici, non ho mai avuto modo di incontrarlo in campo, ma conoscevo il suo nome e lui aveva sentito parlare di me. Abbiamo entrambi una forte passione e una visione comune, per questo si lavora bene insieme. Il nostro obiettivo è valorizzare il potenziale di queste ragazze e offrire loro la possibilità di vivere la pallavolo al massimo livello, come l’abbiamo vissuta noi. Per me la pallavolo è unica: vorrei lavorare bene sui fondamentali e trasmettere la forza del gruppo. Un giocatore in sé non è perfetto, una squadra potrebbe esserlo. È un nuovo inizio per l’intero movimento di Acqui: Claudio Valnegri è stato tantissimo per Acqui, ha mantenuto in piedi una realtà solida e ha dato la possibilità a tante ragazze di esprimersi. Lui, come ora Stefano Negrini, sono da ammirare. Mi piacerebbe che le ragazze di Acqui continuassero ad avere una pallavolo con la P maiuscola senza doversi spostare. L’obiettivo a lungo termine è avere una prima squadra di livello con ragazze acquesi”.

Sai già quale gruppo guiderai?

Non abbiamo ancora deciso. Sto aspettando di parlare con Luciano per avere una panoramica sulle ragazze e decidere insieme a lui quale annata seguire, anche in base alla mia disponibilità legata agli impegni lavorativi e familiari. Sono qui a completa disposizione con esperienza, voglia, passione e dedizione da dare”.

L’ultimo telegramma?

Giocavo con le tre C: Cuore, Cervello, Coraggio. Anche come allenatrice voglio trasmetterlo alle nuove leve”.

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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