Decisiva la ‘zona-Juventus’, ovvero il finale di gara con il recupero, dopo il successo col Livorno e la sconfitta con l’Arezzo. Questa volta sono stati 8 i minuti supplementari, a sigillare una partita con 3 reti, 1 espulso e 2 chiamate FVS, divertente, con tanto gioco palla-a-terra e occasioni da gol, senza ostruzionismi tattici. Meglio la Torres nel primo tempo, con 3 occasioni da gol a 1, ma l’esordiente Scaglia ha difeso bene i pali bianconeri in un paio di situazioni.
Ad inizio ripresa la partita cambia indirizzo: sùbito il vantaggio ospite, con un tocco di Musso a qualche metro dalla porta su un diagonale di Sala, poi l’espulsione del portiere Petriccioni al 7′ per un tocco di mano fuori dall’area in uscita. Lì la Next Gen ha forzato nella metà campo avversaria, trovando il pareggio con un destro da 25 metri di Macca sugli sviluppi di un corner, poi due intermezzi FVS chiamati dalle panchine, reclamando il rigore: prima la Juve per fallo di mano, poi la Torres per intervento falloso. Niente in entrambi i casi, confermate le decisioni del campo. Nel recupero il gol vittoria: sull’ennesimo calcio d’angolo il brasiliano Pedro svetta di testa e infila Marano. Vittoria juventina e 4° posto a 11 punti.

IL TABELLINO DELLA GARA

GOL: Musso (T) al 3’, Macca (JNG) al 28’, Pedro (JNG) al 46’ s.t.
JUVENTUS NEXT GEN (3-4-2-1): S. Scaglia; Pedro, F. Scaglia, Rouhi (dal 31’ s.t. Puczka); Savio (dal 15’ s.t. Deme), Faticanti, Macca, Pagnucco (dal 15’ s.t. Turco), Vacca (dal 44’ s.t. Cudrig s.v.), Anghelé 6 (dal 30’ s.t. Pugno); Guerra. A disp.: Mangiapoco, Fuscaldo, Owusu, Brugarello, Van Aaerle, Makiobo, Martinez, Turicchia). All.: Brambilla
TORRES (3-4-1-2): Petriccioni; Biagetti (dal 1’ s.t. Fabriani), Idda, Mercadante; Zecca, Sala, Brentan (dal 1’ s.t. Giorico), Nunziatini; Lunghi (dal 18’ s.t. Dumani); Di Stefano (dal 10’ s.t. Marano), Musso (dal 37’ s.t. Diakité). A disp: Stangoni, Masala, Carboni, Bonin, Zambataro, Starita. All.: Pazienza

Il logo della Juventus Next Gen (juventus.com)

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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