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L’Alessandria ha perso di nuovo. Quinta sconfitta in 12 gare, 14 gol subìti, non proprio numeri da squadra dominante, come si voleva e si presumeva. I grigi hanno il miglior attacco (18, come il Renate) ma l’atteggiamento in campo di oggi ha mostrato molte lacune. Qualcuno li chiama “margini di miglioramento”, però ad un terzo di campionato la squadra dovrebbe avere una sua struttura ben definita, invece sale sull’altalena e via al saliscendi… una-la-vince-una-la-perde. Così è andata nelle ultime 4 partite. Nello stesso lasso di tempo il Renate le ha vinte tutte ed è meritatamente in testa alla classifica, in attesa della gara della Pro Vercelli domani. E i punti di distacco della vetta sono già otto (25 contro 17), recuperabili sì, ma trovando continuità. 

IN CAMPO – Padroni di casa col 3-4-2-1, ospiti col 3-5-1-1. Ovvero: Diana va sul sicuro, Gregucci rinuncia ad Eusepi schierando Chiarello e, di fatto, regala astrusamente metà partita agli avversari. Infatti nella prima frazione l’Alessandria balla dietro, pasticcia in mezzo e non punge in attacco: parte forte sì, pressando, ma è un fuoco di paglia che porta nulla. Al 18′ Maistrello punta l’area e Blondett lo stende, giallo al difensore e punizione da 25 metri: Galuppini ‘pennella’ all’incrocio, scavalcando la barriera, e fa 1-0. Al 24′ i lombardi in pressing recuperano palla, Guglielmotti va dentro e spara alto. Al 38′ si vedono i grigi: Arrighini entra in area a sinistra e spara col mancino, palla alta. Intervallo. Al rientro Gregucci inserisce Eusepi e Rubin per Chiarello e Celìa e la partita cambia. Ma non subito, perché al 50′ Galuppini porta a spasso la difesa e serve Maistrello, fermato da una bella uscita di Pìsseri. Poi l’irruenza e la forza fisica del centravanti grigio mettono ansia alla difesa nerazzurra che rischia al 52′, col portiere Gemello che chiude il tiro, e capitola al 59′, quando il bomber mandrogno inventa il gol. Pasticciaccio del difensore Silva che alza la palla a candela, Eusepi la controlla, la difende e tira in contro-tempo bruciando il portiere sul primo palo. Astuzia infinita ma regalo enorme. Poi basta. L’Alessandria finisce qui. Al 66′ la difesa ospite prende un’altra infilata (Gazzi quanto ci manchi) ma Guglielmotti sbaglia incredibilmente il raddoppio, al 74′ il contropiede nerazzurro che decide la gara: Kabashi ruba palla all’impalpabile Di Quinzio, parte e regala a Rada l’assist del 2-1. Altra infilata centrale e gol tutto albanese. Al 90′ doppia conclusione dell’ex Ranieri che cerca gloria personale (tiro ribattuto e poi alto). Stop. Giocando solo 20′ non si possono vincere le partite.

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.