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Non ci siamo, proprio non ci siamo. L’Alessandria perde 2-0 in casa con il Pisa e certifica la propria crisi in fondo alla settimana che doveva essere quella della rinascita.
Ma il calcio è così, impietoso e crudele, e i numeri, conseguenza dei fatti, la fanno da padrone al di là delle parole. Entrambe le squadre venivano da una settimana difficile: esonerato il tecnico del Pisa, salvato quello dell’Alessandria da un presidente che, il martedì, aveva messo nel mirino i giocatori. I toscani ne sono usciti bene, con i 3 punti e una prestazione confortante, i grigi distrutti nel morale e nella classifica.

LA PARTITADavanti a circa 2.800 spettatori, di cui 350 toscani, il Pisa si presenta con un elementare 4-4-2, l’Alessandria risponde con un inedito 4-5-1 e Gonzalez in panchina, nonostante l’assenza di Fischnaller (1 mese). Schieramenti più coperti rispetto al recente passato, segno che entrambe le squadre si temono e sentono l’importanza della sfida. Che è assolutamente equilibrata per i primi 38 minuti, con un’occasione da gol per parte: quella di Branca al 20′ è salvata sulla linea con la spalla. Al 39′ la svolta: cross dalla trequarti di Filippini (troppo libero, Branca non chiude), spizzata di Masucci (in ritardo Piccolo) e tocco in rete di De Vitis, tutto solo (in ritardo Gozzi e uscita timorosa di Agazzi). Una bella ‘topica’ di reparto che la dice lunga sulla condizione della difesa grigia.
A questo punto l’Alessandria si liquefa e sparisce dal campo, rischiando il raddoppio pisano prima dell’intervallo su una girata di testa di Eusepi che anticipa Casasola (cross di Di Quinzio, guardato e basta da Sestu e Celjak).
Nella ripresa ci si aspetta un’Alessandria grintosa alla ricerca del gol, ma arrivano solo pasticci: al 47′ Agazzi para il tiro di Masucci dopo avergli regalato il pallone con un rinvio sballato, al 53′ ecco il 2-0. Su rinvio del portiere nessuno salta, Eusepi scambia con Masucci e va in porta scartando anche il portiere. Imbarazzanti, nell’occasione, i due centrali grigi, fermi come statue. A quel punto la partita è finita, a nulla sono serviti i cambi di Stellini e il Pisa ha controllato senza problemi, sfiorando il terzo gol al 65′ (parata di Agazzi su Eusepi) e all’87′, con palo di Negro che ‘scherza’ Gozzi in corsa con un colpo di tacco mentre Piccolo osserva, distaccato e fuori posizione. Alla fine piovono fischi da tutto lo stadio e la situazione è pesante, con i pisani che festeggiano.

CONCLUSIONI – La classifica piange: 15° posto con 8 punti (in 9 gare), solo +1 sulla zona playout e -5 dai playoff. In sala stampa arriva per primo il ds Sensibile (come dopo lo 0-3 col Livorno, ndr) e rintuzza gli attacchi, difende allenatore e giocatori e si prende le colpe. Poi tocca al tecnico Stellini, che non riesce a spiegare in maniera convincente la prestazione della squadra. Ma entrambi parlano di “obiettivi ridimensionati”. E ci credo…
E il presidente Di Masi? Non ha parlato pubblicamente, ma è sembrato deluso, sconcertato, pensieroso. La situazione è grave e non si vede una via d’uscita, che il calcio offre anche se è sempre la solita. Probabilmente gli è passata per la mente l’idea del cambio in panchina, ma avrebbe rinnegato sé stesso dopo nemmeno una settimana.
Però urgono rimedi perché, così, si rischia la retrocessione.

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.