Il carcere 'Cantiello e Gaeta' di Alessandria, in piazza don Sorìa

Altro grave episodio di violenza nel carcere cittadino di Alessandria, dove si sono vissute ore di terrore per la folle protesta di un gruppo di detenuti nordafricani che ha dato fuoco a dei materassi, rendendo inagibile il reparto. 

Lo racconta Demis Napolitano, vicesegretario regionale del SAPPE: “Il grave fatto di sabato pomeriggio nasce da un lancio di droga intercettata dai poliziotti penitenziari e sequestrata. I detenuti, quasi tutti marocchini, hanno buttato due materassi nel corridoio della Sezione dando loro fuoco. In pochi secondi la Sezione si è riempita di fumo. Il personale della Penitenziaria è prontamente intervenuto per spegnere l’incendio e portare fuori dalla cella gli altri detenuti presenti, ma alla fine 5 poliziotti e 12 detenuti sono stati portati in ospedale. La Sezione è rimasta inagibile e sono intervenuti a supporto altri Reparti di Polizia del Piemonte per accompagnamenti in ospedale e trasferimenti in altri carceri”.

L’accusa

Vicente Santilli, segretario per il Piemonte del SAPPE, mette sotto accusa chi sminuisce i gravi fatti che accadono in carcere: “Per loro nelle carceri italiane non succede mai nulla, sarebbero tutte ‘ragazzate’. Non vedono le risse, i ferimenti e le colluttazioni in cui, spesso, a subire è il personale di Polizia Penitenziaria. Difendono Caino a scapito di Abele”Chiaro il riferimento. E poi Santilli punta il dito sui politici che non raccolgono gli appelli del SAPPE sulla gravità della situazione penitenziaria piemontese: “Siamo sconcertati dall’assenza di provvedimenti in merito contro chi si rende responsabile di queste inaccettabili violenze e situazioni di grande allarme, determinando quasi un effetto emulazione per gli altri ristretti violenti”.

Il problema è vecchio di decenni. A forza di lasciar correre i carcerati fanno quello che vogliono. Credo che in un paese normale gli autori di tali gesti dovrebbero avere 6 mesi in più di pena in modo automatico. 

Il SAPPE chiede provvedimenti 

Il Segretario Generale Donato Capece stigmatizza i gravi episodi del carcere di Alessandria: “Esprimiamo la massima solidarietà e vicinanza a tutte le colleghe ed i colleghi della Casa circondariale di Alessandria. Questi ultimi episodi devono far riflettere i vertici dell’Istituto e della Regione. Ci vuole una completa inversione di rotta nella gestione delle carceri regionali, siamo in balia di questi facinorosi. Facciamo appello anche alle autorità politiche regionali e locali: in carcere non ci sono solo detenuti, ma ci operano umili servitori dello Stato che attualmente si sentono abbandonati dalle Istituzioni”.  

Esterno del carcere Don Soria di Alessandria

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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