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Alessandria.

I Carabinieri dell’Aliquota radiomobile di Alessandria hanno arrestato per violazione delle norme sull’immigrazione M.E.H, cittadino marocchino di 44 anni, pluripregiudicato. Intorno alle 16.30 del 5 luglio, una gazzella del Radiomobile fermava un’auto sulla SP 10 nei pressi di Spinetta Marengo per controllarne gli occupanti. Sull’auto venivano controllati tre marocchini e per il 44enne risultava in banca dati un’espulsione dal territorio nazionale. I militari accompagnavano l’uomo nella caserma di piazza Vittorio Veneto dove approfondivano i controlli e scoprivano che nell’aprile del 2015 era stato prelevato dalla casa circondariale di Busto Arsizio ed era stato accompagnato alla frontiera aerea di Milano Malpensa da dove era stato rimpatriato. L’espulsione dall’Italia era stata disposta del Magistrato di Sorveglianza di Varese e prevedeva che l’uomo non potesse fare rientro in Italia per dieci anni. Con il rientro in Italia senza alcuna autorizzazione, l’uomo veniva quindi arrestato e trattenuto nella camere di sicurezza della Compagnia di Alessandria fino alla convalida dell’arresto e alla direttissima che sarà celebrata il 7 luglio.

Bosco Marengo.

I Carabinieri della Stazione di Bosco Marengo hanno denunciato per truffa in concorso due cittadini italiani di 24 e 40 anni, residenti in provincia di Cagliari, pregiudicati anche per fatti analoghi. L’indagine prendeva spunto dalla denuncia presentata a metà aprile di quest’anno da un uomo del posto il quale riferiva che pochi giorni prima, navigando su un sito di vendite online, aveva visto in vendita un cellulare al prezzo di 130 euro e aveva deciso di acquistarlo visto il prezzo conveniente. L’uomo contattava il venditore, ovvero il 40enne, il quale chiedeva il pagamento della somma mediante bonifico su una carta postepay intestata al 24enne. Effettuato il bonifico, aspettava l’arrivo del cellulare e, non vedendolo arrivare, dopo alcuni giorni provava a contattare il venditore, il quale si era reso irreperibile e non effettuava la consegna del telefono. Capito quanto accaduto, la vittima presentava la querela e avevano così inizio gli accertamenti. I militari accertavano quindi che il numero di telefono contattato e la carta postepay fornita erano appartenenti ai due, che già in passato avevano agito alla stessa maniera, i quali venivano pertanto denunciati all’Autorità Giudiziaria per truffa.

Pecetto di Valenza.

I Carabinieri della Stazione di Bassignana hanno denunciato per guida in stato di ebbrezza un cittadino italiano di 50 anni, residente in provincia di Alessandria. L’uomo veniva fermato alle 01.00 del 5 luglio in frazione Pellizzari di Pecetto di Valenza, alla guida di un’auto di proprietà di altra persona, per un controllo stradale di routine. Appena i militari parlavano con l’uomo per identificarlo capivano che aveva bevuto più del consentito e che non era nelle condizioni di guidare. Il successivo test alcolemico evidenziava valori di circa 1,40 g/l, quasi il triplo del consentito. L’uomo veniva quindi denunciato all’Autorità Giudiziaria, la sua patente veniva immediatamente ritirata e l’auto veniva affidata a persona idonea alla guida.

Alessandria.

I Carabinieri della Stazione di Alessandria Cristo hanno denunciato per furto di energia elettrica due cittadini italiani conviventi, un uomo di 59 anni e una donna di 44 anni, il primo dei quali pregiudicati. I militari accertavano il furto di corrente elettrica dopo la denuncia ricevuta dalla società Enel distribuzione relativa al furto di corrente elettrica presso un alloggio del quartiere Cristo. Infatti, il personale Enel era intervenuto nell’abitazione il 23 maggio e aveva verificato un flusso anomalo di corrente. Gli addetti, nell’aprire l’alloggiamento del contatore, accertavano che era stato manomessa la calotta e i collegamenti dei fili elettrici erano modificati. Veniva identificati dai militari gli occupanti della casa servita da quel contatore. L’allacciamento abusivo veniva eliminato e la coppia veniva denunciata all’Autorità Giudiziaria per furto aggravato, mentre il danno complessivo provocato alla società è pari, per circa tre anni di consumi non pagati, a 21.300 kwh sottratti indebitamente, per un valore complessivo di circa 3800 euro.

Tenta il suicidio, salvata dai Carabinieri.

I Carabinieri della Stazione di Novi Ligure, nella mattinata del 4 u.s. hanno bloccato una donna che ha tentato il suicidio, proprio mentre i militari erano intervenuti per sedare una lite con la madre. La donna di 58 anni di Novi Ligure, convive con la madre 81/enne e già in passato aveva tentato di togliersi la vita gettandosi dalla finestra e riportando la frattura di entrambe le gambe. Stavolta la donna non aveva dato nessun segnale che facesse presumere che potesse compiere un analogo gesto: i Carabinieri, chiamati dai vicini per le forti urla provenienti dall’abitazione, dopo avere, con non poca fatica, calmato le due donne che versavano in forte stato di agitazione, le hanno fatte accomodare in cucina, per assicurarsi, prima di andare via, che gli animi si fossero effettivamente placati. All’improvviso la figlia 58 enne, senza alcun preavviso, si è alzata di scatto e ha raggiunto velocemente la finestra rimasta aperta, sita al secondo piano dell’ abitazione, ma senza riuscire a prendere lo slancio per gettarsi, grazie all’intervento dei militari che, intuito il gesto, l’hanno afferrata appena in tempo, costringendola a desistere dall’intento. Il desiderio della donna, che aveva sospeso le cure farmacologiche cui da qualche tempo era sottoposta, era chiaramente quello di togliersi la vita, tant’è che ancora in stato di forte shock, se l’è presa contro i Carabinieri per averglielo impedito. Data la situazione, è stato inevitabile l’intervento dei sanitari, cui ha fatto seguito il ricovero nel reparto di psichiatria dell’ospedale “San Giacomo” di Novi Ligure e sottoposta a trattamento sanitario obbligatorio.

Rubano in tabaccheria e spingono la proprietaria che aveva tentato di fermarli: denunciato un magrebino J.I. di 19 anni domiciliato a Novi Ligure e complice da identificare.

I Carabinieri della Stazione di Novi Ligure, hanno denunciato a piede libero per rapina impropria un giovane magrebino di 19 anni domiciliato a Novi Ligure, già noto ai Carabinieri per delle precedenti condotte criminali. Il ragazzo, unitamente ad un complice in via di identificazione, nel pomeriggio del 4 u.s., aveva fatto ingresso all’interno di una tabaccheria, tentando di distrarre la proprietaria per consentire al complice di appropriarsi di alcuni biglietti “gratta e vinci”. Scoperti dalla titolare, per guadagnarsi la fuga l’hanno spintonata ripetutamente, senza procurarle lesioni, per poi riuscire a scappare, nonostante il tentativo di un cliente di bloccarli in attesa dell’arrivo dei Carabinieri. Raccolte le testimonianze della donna e visionate le telecamere del sistema di videosorveglianza, i Carabinieri hanno riconosciuto uno dei due responsabili, che era stato notato dai militari poco prima nella zona e lo hanno denunciato per il reato di rapina. Gli accertamenti per risalire all’identità del secondo complice sono ora in corso.

Acqui Terme.

Ancora un colpo inferto al mercato dello spaccio di stupefacenti da parte dei Carabinieri dell’Aliquota Operativa del NOR di Acqui Terme. Nella giornata di martedì, infatti, sono stati tratti in arresto, con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio, E.D. 27anni e C.N.M. 23enne, entrambi residenti ad Acqui Terme. Da alcune settimane i militari del NOR avevano avviato una discreta attività di controllo dell’abitazione della coppia da cui erano stati visti più volte entrare ed uscire noti tossicodipendenti della città. Questo viavai, normalmente sintomatico di un’attività di spaccio, risultava particolarmente strano laddove sia E.D. che il compagno C.N.M. risultavano immuni da precedenti penali, tantomeno per stupefacenti.

In ogni caso, dopo alcuni giorni di osservazione, i militari hanno deciso di intervenire, procedendo alla perquisizione dell’abitazione, nel pieno centro abitato di Acqui Terme. Un vero e proprio bazar della droga quello trovato all’interno. Tra salotto e camera da letto sono stati recuperati quasi 100 grammi di marijuana, una parte della quale già suddivisa in dosi, ed oltre 30 grammi di cocaina, in parte anch’essa suddivisa. Numeroso il materiale per la pesatura (bilancini di precisione) ed il confezionamento rinvenuto. Una curiosità è dovuta al fatto che le bustine che avrebbero dovuto confezionare le dosi erano “a tema” riportando su di essere il classico logo della foglia di marijuana.

L’attività di spaccio della coppia si presume fiorente visto sia il valore sul mercato della droga sequestrata (quasi 4000 euro complessivamente) sia anche la somma in contanti rinvenuta nella disponibilità della coppia (quasi 2000 euro in contanti) ritenuta provento dell’attività di spaccio.

I due fidanzati sono stati tratti in arresto con l’accusa di detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti e posti in regime di arresti domiciliari.

Nella giornata di mercoledì, all’esito dell’udienza di convalida, il GIP ha ritenuto di convalidare gli arresti e disporre per entrambi la scarcerazione.

Acqui Terme.

Prosegue l’attività di controllo sui cantieri da parte dei Carabinieri della Stazione di Acqui Terme in collaborazione con lo SPRESAL. Le verifiche, volte a valutare eventuali mancanze in ordine alle misure di sicurezza sui luoghi di lavoro hanno coinvolto nei giorni scorsi un cantiere nel centro abitato di Acqui legato ad infrastrutture telefoniche. Il controllo ha portato al deferimento in stato di libertà per il titolare della ditta, di Roma, con l’accusa di omissione nelle misure di sicurezza nei luoghi di lavoro. Nella fattispecie al momento del controllo i militari ed il personale dello SPRESAL hanno rinvenuto un operaio che stava lavorando a bordo di un escavatore privo di qualsivoglia equipaggiamento che limiti l’inquinamento sonoro mettendo a rischio la salute del lavoratore stesso.

Gli accertamenti sui cantieri del personale della Compagnia di Acqui Terme continueranno nelle prossime settimane.

Acqui Terme.

I militari dell’Aliquota Operativa del NOR di Acqui Terme hanno nei giorni scorsi deferito in stato di libertà, con l’accusa di danneggiamento aggravato, tre cittadini marocchini, senza fissa dimora. L’attività investigativa ha avuto origine alcune settimane fa quando era stato segnalato, nel parcheggio del Movicentro di Acqui Terme, uno scontro tra due autobus adibiti al pubblico trasporto. Nella fattispecie ignoti, poi identificati nei tre marocchini, approfittando della notte, erano riusciti ad entrare all’interno di un mezzo e, riuscendo ad accenderlo, lo avevano condotto avanti di alcuni metri fino a scontrarsi con un altro autobus di un’altra azienda. Le attività investigative immediatamente avviate, che hanno sfruttato alcune testimonianze nonché i fondamentali filmati della videosorveglianza, hanno potuto inchiodare i tre marocchini. I tre, già noti alle FF.PP., probabilmente per una bravata, o per trovare un posto per dormire la notte, sono riusciti ad entrare nel mezzo e ad accenderlo ma, non riuscendo a guidarlo, lo hanno semplicemente fatto appoggiare sul mezzo parcheggiato tre metri più avanti. In ogni caso ingenti i danni provocati ai due pullman valutati in oltre 4000 euro.

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"