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La Direzione di AMAG Mobilità intende nuovamente fare chiarezza sui livelli di servizio offerti e sugli interventi economici decisi dal Governo nazionale a sostegno delle difficoltà economiche del settore.

 

Partiamo dai livelli di servizio, ad oggi AMAG Mobilità, rispetto ad un numero di corse settimanali programmate nell’analogo periodo dello scorso anno, ne sta erogando il 70%. Il servizio è oggetto di un puntuale monitoraggio, effettuato oltre che con la preziosa collaborazione del personale, anche con gli strumenti tecnologici di cui l’azienda – a spese proprie – si è dotata negli ultimi due anni, pertanto ad oggi nessuno viene lasciato a piedi dall’azienda, considerando anche il fatto che dallo scorso 15 giugno, la capacità di carico degli autobus è stata elevata a seguito dell’entrata in vigore del DPCM 11 giugno 2020 e che con ogni probabilità sarà ulteriormente aumentata a breve.

Nei casi in cui si verifica un imprevisto aumento della domanda, vengono tempestivamente inviati autobus di supporto: oltre al personale alla guida degli autobus in servizio, vi sono ulteriori risorse a disposizione in azienda per la gestione di questi casi.

Ad oggi, rispetto al servizio pianificato, non abbiamo ricevuto da parte dell’utenza, richieste di incremento continuative. Pertanto possiamo affermare che il servizio offerto è calibrato in funzione della reale domanda che si registra sulla città di Alessandria.

 

Riguardo invece agli interventi disposti dal governo a contrasto della diffusione del Coronavirus si sono esplicitati principalmente nelle limitazioni alla mobilità delle persone (c.d. lockdown), con ciò colpendo quasi tutti i settori dell’economia nazionale e, fra i più colpiti, anche il settore del TPL e della gestione delle aree di sosta che costituiscono il core business di AMAG Mobilità.

 

A sostegno della situazione economico finanziaria delle aziende di TPL e quindi anche di AMAG Mobilità ad oggi, risultano in vigore i seguenti interventi:

  • mantenimento dei corrispettivi dei contratti di servizio pur in presenza di contrazione dei servizi erogati;
  • costituzione di un fondo a livello nazionale di 412 milioni di € a parziale compensazione della riduzione dei ricavi registrati nel 2020 in rapporto alla media dei ricavi del 2018-2019 per tutte le aziende impegnate nei servizi di Trasporto Pubblico Locale – compresi i vettori ferroviari;
  • previsione per tutte le aziende impegnate nei servizi di TPL – compresi i vettori ferroviari di un accesso agli ammortizzatori sociali da utilizzarsi entro la riapertura delle scuole.

 

Su questi temi è necessario specificare che:

  • il corrispettivo del contratto di servizio non copre i costi per la gestione dello stesso in quanto – per legge e dal 1997 – è previsto che non superi il 65% dei costi, posto che il 35% dovrebbe derivare dai titoli di viaggio;
  • 412milioni di Euro stanziati a livello nazionale, la somma è del tutto insufficiente: le aziende potenzialmente beneficiarie di questi sostegni a tutto il 31 maggio 2020 hanno già sostenuto perdite di ricavi per 1,7 miliardi di €. La situazione non cambia granchè a livello Piemontese. I 27 mil€ destinati ad oggi per tutto l’anno 2020 a tutti i servizi del Piemonte (servizi ferroviari, metropolitani e su ruota gommata) devono far fronte alle perdite complessivamente maturate da tutti: occorre ricordare che le aziende Piemontesi potenzialmente beneficiarie, nel 2019 generavano ricavi del traffico per circa 22 mil€ al mese, e che si sono ormai registrati 4 mesi di riduzione dell’80% dei ricavi e se ne prevedono almeno ulteriori 9 mesi ancora di forti riduzioni prima di ritornare – speriamo – ai livelli precedenti. Pertanto le risorse finora stanziate copriranno circa il 10-15% delle effettive perdite sostenute dalle aziende.
  • Circa l’accesso agli ammortizzatori sociali richiesto anche dalla nostra azienda, ricordiamo che ad oggi non è ancora stato preso in carico dall’INPS pur essendo in vigore dal 6 aprile scorso; pertanto gli stipendi già pagati ai dipendenti sono stati anticipati dalle casse aziendali con ulteriore perdita di liquidità;
  • Da ultimo ribadiamo che nulla invece ad oggi è garantito riguardo ai contributi per i servizi scolastici: solo in un primo momento ne era previsto il mantenimento ma, successivamente, nella conversione in legge del c.d. Decreto “cura Italia”, la norma è stata abrogata.

 

A ciò si deve aggiungere un sensibile aumento di costi legati all’emergenza sanitaria: a incidere sulla situazione economica sono, infatti, i necessari DPI per il personale, il materiale e i servizi per l’igienizzazione-sanificazione di veicoli e spazi di lavoro, oltre a tutte quelle iniziative extra attivate per contrastare la diffusione del COVID-19 sia per l’utenza che per il personale dipendente.

 

In base a tutto quanto sopra elencato e, con la consapevolezza circa l’estrema lentezza della ripresa post-crisi, è dovere dell’azienda utilizzare in maniera oculata gli strumenti ad oggi disponibili per attenuare gli impatti sui conti economici: l’obiettivo prioritario è di garantire anche per il prossimo futuro l’erogazione regolare dei servizi, nonché i livelli occupazionali dei propri dipendenti, evitando il ripetersi di situazioni del recente passato che a quanto pare sono già state “archiviate”.

 

In conclusione, ad oggi le perdite sono ingenti e, purtroppo, non saranno coperte entro l’anno, a causa del mancato introito da tariffa per il TPL e per le aree di sosta: su base annua si prevedono minori introiti da tariffazione pari a 1 milione e 600 mila €.

Le OOSS interne all’azienda hanno ben chiaro questa situazione e la stanno affrontando con grande spirito collaborativo e di questo – come già peraltro fatto– li ringraziamo pubblicamente

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"