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Ad urne chiuse si rafforza la visione delle elezioni europee come occasione per porre il tema della sicurezza alimentare e della trasparenza dell’informazione ai consumatori in cima all’agenda politica.

“Dalle nocciole turche alle agevolazioni dell’Ue a far entrare in Europa il riso dal Vietnam, prodotti ottenuti, oltretutto, attraverso lo sfruttamento del lavoro minorile: è ora di dire basta all’importazione di alimenti extracomunitari che sono quattro volte più pericolosi di quelli comunitari e dodici volte di quelli Made in Italy poiché, spesso, non rispettano la normativa per i pericoli alla salute e l’utilizzo di sostanze chimiche dannose per l’ambiente. – affermano il presidente e il direttore di Coldiretti Alessandria Mauro Bianco e Roberto Rampazzo – Questo accade anche grazie alla regia e alle norme sancite dagli accordi bilaterali o multilaterali di libero scambio. Nei confronti, quindi, delle emergenze alimentari, l’indicazione di origine in etichetta è fondamentale per intervenire rapidamente, circoscrivere l’allarme e contrastare le psicosi con effetti drammatici sul sistema economico e occupazionale. Grazie al pressing portato avanti dalla nostra Organizzazione, rispetto ad altri Paesi siamo all’avanguardia in Europa per la trasparenza delle informazioni sulle etichette degli alimenti, ma questo primato rischia di essere cancellato dall’entrata in vigore nell’aprile 2020 delle norme europee fortemente ingannevoli per i consumatori”.

Sul totale dei 398 allarmi che si sono verificati in Italia nel 2018 solo 70 (17%) hanno riguardato prodotti con origine nazionale, 194 provenivano da altri Paesi dell’Unione europea (49%) e 134 da Paesi extracomunitari (34%). In altre parole oltre quattro prodotti su cinque pericolosi per la sicurezza alimentare provengono dall’estero (83%). I cibi stranieri importati in Italia hanno provocato quasi un allarme alimentare al giorno.

Ma come difendersi? Mentre si attendono segnali incoraggianti da parte del Consiglio Affari Esteri dell’UE che si terrà a Bruxelles, l’invito è quello di acquistare prodotti a filiera corta, cortissima, nei mercati degli agricoltori.

Prodotti che tutelano e rappresentano il territorio e, a questo proposito, a conferma della sensibilità dei consumatori sulla qualità di ciò che si porta in tavola, il numero di coloro che hanno visitato il nuovo Mercato Coperto di Campagna Amica ad Alessandria, primo in Piemonte, la dice lunga.

Incuriositi e attenti hanno rivolto ai produttori tante domande, hanno degustato e apprezzato la novità di un luogo fisico dove poter fare la spesa e parlare di cultura del cibo. Un tassello in più che va ad aggiungersi agli appuntamenti con gli Agrimercato dislocati in tutta la provincia.

Domani, dalle 8 alle 14, e sabato con lo stesso orario, i produttori di Campagna Amica vi aspettano al Mercato Coperto in via Guasco angolo via Savonarola ad Alessandria.

E per chi ancora non lo avesse fatto, proprio a tutela delle produzioni Made in Italy, Coldiretti ha promosso, insieme ad altre nove organizzazioni, l’Iniziativa Europea dei CittadiniEatORIGINal – Unmask your food al fine di estendere l’obbligo di indicare in etichetta l’origine di tutti gli alimenti.