Il comparto della frutta è in affanno, nei campi è crisi profonda. Grido d’allarme per i prezzi vergognosi governati dalla Grande Distribuzione Organizzata

Segni reali di crisi, di mondo che cambia. Quattro chili di mele per pagare un caffè. Con l’inflazione che spinge i prezzi al dettaglio della frutta oltre il +6,5%,, nei campi è crisi profonda.

IL PARADOSSO 

Se ci pensate bene, si tratta di una cosa assurda: 4 chili di mele per 1 caffè. Mi torna alla mente una vacanza sul Mar Rosso di 15 anni fa, quando con i soldi spesi per 1 bottiglia d’acqua avrei preso 3 litri di benzina. Cose normali in quelle realtà, ma mai avrei pensato di vivere la cosa anche nel mio mondo. Un caffè è un caffè, 4 chili di mele sono molto di più. E invece eccoci qua… con merci diverse e la stessa assurdità di proporzione. 

LA PROTESTA

Una drammatica crisi sta colpendo le aziende ortofrutticole italiane, dove i costi di produzione sono esplosi, in un autunno caldo che ha seguito l’estate della grande sete e delle temperature record. Agli agricoltori vengono proposti prezzi vergognosi. Per effetto delle difficoltà economiche e del caro prezzi nel carrello della spesa, gli italiani hanno tagliato gli acquisti di frutta che crollano, nel 2022, del 9% in quantità rispetto allo scorso anno, mentre gli agricoltori lavorano sotto i costi di produzione.

Per questo motivo martedì 22 novembre c’è stata una protesta a Torino, in piazza Castello, cui hanno preso parte anche i frutticultori della provincia di Alessandria: “SOS Frutta”.

LE PAROLE

Così il presidente Coldiretti Alessandria Mauro Bianco: “Sono troppi i passaggi di merce. Lo scarso potere contrattuale della parte agricola è condizionato dalla gestione di un prodotto deperibile, difficile da gestire per l’esorbitante aumento dei costi energetici per i frigoriferi. Ci sono mediatori, speculazioni, pratiche sleali, forse la criminalità. Sta di fatto che Coldiretti è ancora più convinta del percorso intrapreso, fatto di vendita diretta, in azienda e nei mercati di Campagna Amica, di rapporti diretti con il consumatore, ma anche di aggregazione, di rapporti diretti con le industrie e i distributori lungimiranti, che attraverso accordi di filiera vogliono condividere rischi ed opportunità, costi e ricavi, mercato interno ed export”.

Anche il direttore Coldiretti Alessandria Roberto Bianco è in linea sul tema: “Dopo aver lavorato per un anno, avere investito su concimi, difesa, occupazione, imballaggi, energia e carburanti, tutti alle stelle, gli agricoltori si ritrovano a non avere un prezzo che copra le spese e garantisca un minimo di reddito. I consumatori sono costretti a spendere di più per acquistare meno prodotti alimentari con la spesa che sale del 4,4% mentre si alleggerisce il carrello in termini di quantità, con riduzioni che coinvolgono tutte le categorie merceologiche”.

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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