ROMA (ITALPRESS) – “Per un Paese esportatore come il nostro i dazi sono sempre un problema ma, da una prima analisi, l’impatto per alcuni settori potrebbe non pare essere così drammatico”. A parlare, intervistato dal Corriere della Sera, è il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida. “Intanto alcuni prodotti nostri non sono replicabili negli USA. Pensiamo all’olio di oliva, che importano per il 95%, o al pecorino, che lì non sanno fare. Dovranno continuare ad importare certi beni dai paesi in grado di produrli. Probabile che gran parte dei dazi non siano pagati dai produttori italiani, ma venganp spalmati sull’intera filiera, che per la maggior parte dei prodotti è negli Stati Uniti”.
Per Lollobrigida “il vino è quello che preoccupa di più. Ma su questo sembra che ci sia ancora la possibilità di rivedere la trattativa. Più facile quella sugli spiriti, prodotti anche dagli Usa, che potrebbe finire 0-0. Ma vedremo alla luce dei prossimi giorni se ci sarà davvero una riduzione dell’export. Lunedì 4 a Palazzo Chigi abbiamo convocato una riunione del sistema produttivo per affrontare la questione vino, legata non solo ai dazi ma anche ad una strategia complessiva”.
“Non voglio essere ottimista a tutti i costi, ma nemmeno catastrofista, come chi lo sta facendo in queste ore in modo strumentale – ha concluso il ministro – ed è paradossale che il Pd, che ha sostenuto dall’inizio Ursula von der Leyen, confermandole la fiducia, e dall’inizio ha detto che la trattativa la doveva fare l’UE, adesso bolli l’accordo come il peggiore possibile”.
-foto Ipa Agency –
(ITALPRESS).