Un 2025 ricco di cambiamento e avvenimenti, quello di Cia-Agricoltori Italiani che ha segnato la storia dell’Organizzazione locale, con la fusione che ha dato vita a CIA Alessandria-Asti. Un progetto per potenziare i servizi ai soci, massimizzare le risorse, ridurre i costi e diventare più rappresentativi come sindacato, con più di 3.000 aziende associate e 11 uffici sul territorio.

PROBLEMI – La gestione della fauna selvatica è forse il più grande, nonostante l’allentamento delle restrizioni in zona rossa di settembre 2025 per la Peste Suina Africana, ma in 3 anni molti allevamenti di suini hanno chiuso e il comparto non si riprenderà in tempi brevi. E la popolazione dei cinghiali nei boschi aumenta di continuo.
Gli Stati Generali del Vino, non più prorogabili vista la crisi del comparto rossi e le eccedenze di cantina. Tavolo nazionale sui cereali: richiesto a gran voce, con Alessandria tra le prime province in Italia per estensione e problemi di prezzo.
Mezzi agricoli in tangenziale e trattori in città, problema sul tavolo da anni ad Alessandria, affrontato con Comune, Prefettura e Regione. Su impulso di CIA Alessandria-Asti, ora la questione è in discussione con ANAS a Roma.

ALLUVIONI – 2025 impietoso con gli agricoltori, con 2 esondazioni importanti (aprile e settembre) che hanno causato ingenti danni. I terreni nelle zone golenali non si possono assicurare, e dove è possibile, i risarcimenti arrivano con anni di ritardo. CIA chiede la revisione del sistema assicurativo e una più costante e attenta manutenzione della rete idrica, dei corsi principali e di quelli secondari del territorio, impegnandosi con AIPO per l’innalzamento degli argini.

ANNATA AGRARIA LOCALE – Restituisce una fotografia di luci e ombre sui vari settori. Bene il riso, il miele (ripresa dopo anni disastrosi) e il prezzo per la zootecnia da carne e da latte.
Buona qualità ma prezzo insoddisfacente per cereali (per il 3° anno il prezzo non copre i costi di produzione), mais e uve.
Le alluvioni hanno impattato su importanti aziende orticole; maglia nera per le nocciole, con una produzione fino al 70% in meno.

TUTTI IN PIAZZA A BRUXELLES – Il 18 dicembre la manifestazione con oltre 5.000 agricoltori e almeno 1.000 trattori in arrivo da ogni parte del continente, perché l’agricoltura non chiede privilegi, pretende rispetto e non può essere una voce residuale del bilancio UE, ribadendo che il settore è primario per un motivo. Il rischio di un progressivo smantellamento della PAC dopo il 2027, appare concreto, e ciò significherebbe un taglio drastico delle risorse e la loro dispersione in un fondo unico, destinato a generare conflitti tra comparti compromettendo il mercato unico.

LE SFIDE EUROPEE – Le preoccupazioni principali su cui Cia sta lavorando riguardano Mercosur, dazi USA, Green Deal. Il blocco sudamericano (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay), dopo l’accordo con l’UE, potrebbe fare concorrenza sleale all’Europa, provocando perdite sensibili per carni, zucchero e cereali.
I dazi rappresentano una spiacevole novità rispetto alla lunga crescita della vendita di cibo e vino italiani negli USA. Gli accordi raggiunti sembrano più “una resa” che una conquista.
Il ‘Patto verde’ è un progetto che mira a rendere l’Europa 1° continente a ‘impatto climatico zero’ entro il 2050, ma alcuni aspetti sembrano fuori controllo, come la gestione delle fitopatie e le forme di difesa che non tutelano l’agricoltura italiana.
