CIA Alessandria-Asti: la presidente Daniela Ferrando e il direttore Paolo Viarenghi

Un 2025 ricco di cambiamento e avvenimenti, quello di Cia-Agricoltori Italiani che ha segnato la storia dell’Organizzazione locale, con la fusione che ha dato vita a CIA Alessandria-Asti. Un progetto per potenziare i servizi ai soci, massimizzare le risorse, ridurre i costi e diventare più rappresentativi come sindacato, con più di 3.000 aziende associate e 11 uffici sul territorio.

PROBLEMI – La gestione della fauna selvatica è forse il più grande, nonostante l’allentamento delle restrizioni in zona rossa di settembre 2025 per la Peste Suina Africana, ma in 3 anni molti allevamenti di suini hanno chiuso e il comparto non si riprenderà in tempi brevi. E la popolazione dei cinghiali nei boschi aumenta di continuo.
Gli Stati Generali del Vino, non più prorogabili vista la crisi del comparto rossi e le eccedenze di cantina. Tavolo nazionale sui cereali: richiesto a gran voce, con Alessandria tra le prime province in Italia per estensione e problemi di prezzo.
Mezzi agricoli in tangenziale e trattori in città, problema sul tavolo da anni ad Alessandria, affrontato con Comune, Prefettura e Regione. Su impulso di CIA Alessandria-Asti, ora la questione è in discussione con ANAS a Roma.

ALLUVIONI – 2025 impietoso con gli agricoltori, con 2 esondazioni importanti (aprile e settembre) che hanno causato ingenti danni. I terreni nelle zone golenali non si possono assicurare, e dove è possibile, i risarcimenti arrivano con anni di ritardo. CIA chiede la revisione del sistema assicurativo e una più costante e attenta manutenzione della rete idrica, dei corsi principali e di quelli secondari del territorio, impegnandosi con AIPO per l’innalzamento degli argini.

ANNATA AGRARIA LOCALE – Restituisce una fotografia di luci e ombre sui vari settori. Bene il riso, il miele (ripresa dopo anni disastrosi) e il prezzo per la zootecnia da carne e da latte.
Buona qualità ma prezzo insoddisfacente per cereali (per il 3° anno il prezzo non copre i costi di produzione), mais e uve.
Le alluvioni hanno impattato su importanti aziende orticole; maglia nera per le nocciole, con una produzione fino al 70% in meno.

TUTTI IN PIAZZA A BRUXELLES – Il 18 dicembre la manifestazione con oltre 5.000 agricoltori e almeno 1.000 trattori in arrivo da ogni parte del continente, perché l’agricoltura non chiede privilegi, pretende rispetto e non può essere una voce residuale del bilancio UE, ribadendo che il settore è primario per un motivo. Il rischio di un progressivo smantellamento della PAC dopo il 2027, appare concreto, e ciò significherebbe un taglio drastico delle risorse e la loro dispersione in un fondo unico, destinato a generare conflitti tra comparti compromettendo il mercato unico.

LE SFIDE EUROPEE – Le preoccupazioni principali su cui Cia sta lavorando riguardano Mercosur, dazi USA, Green Deal. Il blocco sudamericano (Argentina, Brasile, Paraguay e Uruguay), dopo l’accordo con l’UE, potrebbe fare concorrenza sleale all’Europa, provocando perdite sensibili per carni, zucchero e cereali.
I dazi rappresentano una spiacevole novità rispetto alla lunga crescita della vendita di cibo e vino italiani negli USA. Gli accordi raggiunti sembrano più “una resa” che una conquista.
Il ‘Patto verde’ è un progetto che mira a rendere l’Europa 1° continente a ‘impatto climatico zero’ entro il 2050, ma alcuni aspetti sembrano fuori controllo, come la gestione delle fitopatie e le forme di difesa che non tutelano l’agricoltura italiana.

Di Raimondo Bovone

Ricercatore instancabile della bellezza nel Calcio, caparbio "incantato" dalla Cultura quale bisettrice unica di stile di vita. Si definisce "un Uomo qualunque" alla ricerca dell'Essenzialità dell'Essere.

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