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L’agenzia delle Entrate-Riscossione, continua nella sua operazione di “compliance” voluta dal suo Presidente Ernesto Maria Ruffini , per fare in modo che coloro che avevano perso definitivamente la possibilità di portare avanti la rateizzazione, possano rientrarvi. Infatti con questa operazione l’Agenzia vuole offrire una ultima chance, cioè l’ultima chiamata come si suole dire, ad oltre 60.000 contribuenti tra coloro che avevano aderito alla sanatoria stimati in circa un 1 milione e 200,00 contribuenti, che non avevano effettuato regolarmente i pagamenti previsti alla data del 7 dicembre scorso.

Questa operazione portata avanti già da qualche tempo ha fatto sì che nei mesi scorsi l’Agenzia della Entrate, per evitare accertamenti e per invitare i contribuenti ad una regolarizzazione, attraverso l’istituto del ravvedimento operoso, dunque una nuova strada di dialogo con il cittadino contribuente, ha invito loro dalle prime stime, circa 600.00 mila contribuenti, nel 2017, una lettera, dove si rimarcavano le irregolarità riscontrate, e che potavano essere sanate, attraverso tale istituto.

Adesso tale operazione si estende alla fase della Riscossione, dove si parla, ma è una stima, in quanto non si hanno ancora dati definitivi, di circa 60.000 contribuenti interessati.

Ricordiamo brevemente che questi soggetti avevano aderito alla rottamazione, ma alla data del 7 dicembre non avevano pagato la prima o unica rata in scadenza; con la nuova opportunità anche chi aveva un piano di rateazione in corso alla data di presentazione della domanda di adesione alla definizione agevolata, può continuare a pagare in misura rateale, senza naturalmente avere l’agevolazione degli sconti sulle sanzioni e/o interessi.

Questi contribuenti possono rientrare nel piano e pagare fino a 72 rate o fino a 120 rate nei casi di manifesta difficoltà economica.

Alla luce di questa nuova opportunità concessa dal decreto fiscale collegato alla manovra di bilancio, l’Agenzia della Riscossione, comunicherà agli interessati il debito residuo che rimane da saldare senza oneri aggiuntivi, e l’aspetto più interessante, con il nuovo piano di rateazione o pagamento dilazionato.

Questo infatti era ed è ancora uno dei problemi aperti verso quella platea di contribuenti che erano decaduti dalla prima rottamazione delle cartelle esattoriali.

Dunque ipotizzando ad esempio un contribuente che ha ancora un piano di rateazione attivo, di 15 rate, e prima di aderire alla rottamazione aveva pagato, ipotizziamo 8 pagamenti, or bene in questo caso gli comunicheranno che restano ancora 7 rate per estinguere completamente il debito.

Si ricorda che questa è l’ultima chiamata per dare un’ultima chance a questi soggetti, e chiudere il proprio debito con l’Agenzia della riscossione, prima che essa stessa possa con le misure che conosciamo, quali ipoteche, ganasce fiscali, e/o procedimenti esecutivi, come i pignoramenti presso terzi (stipendi, pensioni, conti correnti) o di beni mobili e immobili.

A tali contribuenti, la nuova manovra agevolata riproposta con la manovra di fine anno resta out in quanto non avevano saltato il pagamento del 7 dicembre 2017.

Si ricorda che la nuova proposta di definizione agevolata, rottamazione –bis, vale per quei contribuenti che hanno ricevuto ruoli con dati dal 01 gennaio 2017 al 30 settembre 2017, o con ruoli, cartelle affidate all’agenzia della riscossione, dal 2000, al 2016, ma ad una condizione, e cioè, che non sia stata presentata domanda per la prima definizione agevolata.

Michele Minardi

 

 

 

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"