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Riceviamo e pubblichiamo un comunicato della Coldiretti Alessandria.

Preoccupante la situazione in provincia di Alessandria a causa della pioggia che continua a cadere intensamente su tutto il territorio: forti precipitazioni che nelle ultime ore hanno colpito i bacini di Orba e Bormida, tanto che l’Arpa ha aggiornato il Bollettino delle piene riportando una previsione di elevata criticità per le prossime dodici ore su Orba, Bormida e, a valle della loro confluenza, sul Tanaro a Montecastello.
La situazione più critica si registra a Gavi e nel Novese dove il rischio idrogeologico continua ad essere il più temuto.
L’agricoltura dovrà pagare un conto salato, ma stimare quanto al momento è impossibile.
“Le conseguenze peggiori per il mais, andato completamente perduto in molte zone dove non era ancora stato raccolto e per i molti campi dove era già stata ultimata la semina, diventati naturali vie di sfogo per fiumi, torrenti e canali. – afferma il direttore provinciale Coldiretti Alessandria Simone Moroni – Al momento continua il monitoraggio da parte dei nostri tecnici nelle campagne dove si registrano problemi di viabilità e difficoltà di collegamento. A preoccupare, infatti, è la situazione dei corsi d’acqua secondari dove si registrano situazioni di piena nell’attraversare le aree rurali con campi allagati e danni alle aziende agricole”.
Siamo di fronte ai drammatici effetti dei cambiamenti climatici che si sono manifestati quest’anno con il moltiplicarsi di eventi estremi, sfasamenti stagionali e precipitazioni brevi ma intense e il repentino passaggio dal sereno al maltempo con vere e proprie bombe d’acqua che il terreno non riesce ad assorbire. L’Italia ha perso infatti negli ultimi venti anni il 15 per cento delle campagne per effetto della cementificazione e dell’abbandono provocati da un modello di sviluppo sbagliato. Per proteggere il territorio ed i cittadini che vi vivono l’Italia deve difendere il proprio patrimonio agricolo e la propria disponibilità di terra fertile dalla cementificazione nelle città e dall’abbandono nelle aree marginali con un adeguato riconoscimento dell’attività agricola che ha visto chiudere 1,2 milioni di aziende negli ultimi venti anni.
Il risultato è che nell’82 per cento dei Comuni italiani sono presenti aree a rischio idrogeologico per frane e/o alluvioni ed oggi ben 5 milioni di cittadini vivono in zone di pericolo.
Gli effetti del maltempo, intanto, si fanno sentire sul carrello della spesa con un aumento record dei prezzi dell’olio extravergine di oliva che sono schizzati del 40 per cento in una sola settimana per il pesante taglio dei raccolti.
L’effetto del clima rischia di compromettere ulteriormente gli stili di vita degli italiani, con il 29 per cento dei cittadini che ha ridotto gli acquisti dei generi alimentari ad ottobre, secondo l’indagine Coldiretti/Ixè. Una tendenza che, insieme al maltempo fa salire a 2,5 miliardi il conto delle perdite all’agricoltura nazionale nel corso del 2014, tra danni strutturali, calo produttivo, maggiori costi per la difesa della colture e stravolgimento nei consumi.
Nel 2014 è infatti crollata la produzione degli alimenti Made in Italy alla base della dieta mediterranea, che fanno segnare un calo che va dal 35 per cento per l’olio di oliva al 15 per cento per il vino fino al 4 per cento del grano duro destinato alla pasta, ma cala anche il raccolto di ortofrutta sotto gli effetti del maltempo.

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