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Dal 29 Giugno al 6 Luglio, dopo mesi di riunioni, idee,  ricerche, pensieri, ed anche discussioni l’Associazione Jada di Alessandria ha organizzato, con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria a Macugnaga (VB) il campo scuola “La Dolce Vita” per ragazzi da 8 a 14 anni.

Il campo era composto da 34 bambini e ragazzi con tutta una vita davanti, una vita con il diabete di tipo 1, malattia autoimmune, che non viene perché hai mangiato troppi dolci, arriva e basta…..arriva nella più tenera età e te la tieni perché ancora non c’è una cura. Con lei affronti la vita come tutti…..ma bisogna imparare, non è semplice la convivenza….e se davanti non ci sono differenze, il dietro le quinte è fatto di calcoli, boli, equilibrismi tra zucchero e insulina…… Ci vuole impegno….

I campi scuola servono a questo. A rendere più autonomi e sicuri questi bambini e allo stesso tempo a sollevare le famiglie che spesso vanno in crisi davanti alle tante difficoltà che questa malattia presenta, soprattutto all’esordio.

Dietro ad un campo scuola come questo c’è sempre una marea di lavoro da parte dell’associazione:

Moduli di iscrizione; tanto materiale da preparare; accordi da prendere con l’hotel per il cibo (i dietisti fanno i calcoli dei carboidrati con le varie opzioni, ad esempio la sera che si balla si mangia la pizza…così la glicemia non sale troppo);  chiedere autorizzazione alla forestale per il lancio delle lanterne; organizzare gita con il CAI (con piano B se piove); preparare magliette per tutti i partecipanti (animatori, tutor, infermiere, medici e soprattutto per i bambini).

C’è una maglietta anche per i dottori…ne hanno bisogno!! Al campo si tolgono il camice si mettono in gioco entrano in confidenza possono davvero dedicarsi ai “loro bambini” e dare loro quello che in reparto, al momento della glicata non riescono a dare.

Le infermiere arrivano in hotel già il giorno prima, preparano le camere, l’infermeria, le insuline, i glucometri…. neanche i loro figli li coccolano così! Forse perché solo vivendo questa settimana a stretto contatto con i pazienti davvero riescono a capire quanto costa la normalità per un ragazzo diabetico. In ospedale è tutto facile…il controllo, il bolo o la penna…eh no non finisce li… è una scuola anche per loro! Qualcuna poi, a cui l’ospedale non da il permesso, prende le ferie e le dedica alla vita complicata di questi bambini che devono imparare ad accettare e vivere una patologia.

L’ultimo giorno poi c’è  una festa bellissima aperta a tutti ma proprio tutti: chi non è andato al campo, chi è curioso, chi lo farà il prossimo anno, ecc… I ragazzi si raccontano e tutti gli altri (genitori, parenti, amici,)  altro non possono fare che godere di questi momenti di condivisione.

Quindi si lavora tutti per il campo…i dottori dal reparto, l’associazione Jada tramite i suoi volontari, animatori e tutor da casa, le infermiere in hotel…si perchè il 29 giugno ore 15 arrivano i ragazzi e per loro solo le cose migliori, per loro momenti indimenticabili, per loro si da tutto perché sono speciali…perché se lo meritano e perché ogni loro sorriso o lacrimuccia insegna qualcosa.

Loro vogliono la gioia e gioia sarà, come dei sarti si cuce su ognuno di loro una settimana di vita di colore di esperienze che li farà crescere.

L’ultima sera si lanciano le lanterne. Queste lanterne, gonfie dei loro pensieri e delle loro emozioni devono volare altissime, incendiarsi e non spegnersi mai, fino a quando l’ultimo dei loro desideri sarà realizzato.

Il sipario si chiude il 6 Luglio quando piano piano arrivano i genitori…emozionati pure loro…caricano le valigie in macchina e tutti…ma proprio tutti: ragazzi, tutor, animatori, infermieri e anche i dottori piangono…perché una settimana così ha un valore …ha un senso di amicizia profonda ha…qualcosa di diverso che non ci sono parole….non si può spiegare…

In quella settimana si ferma tutto il mondo….perchè è l’ora della “dolce vita”.

 

Si ringrazia la “FONDAZIONE DELLA CASSA DI RISPARMIO di ALESSANDRIA”

 

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"