Be Real: il social della spontaneità… e del futuro?

Il nome è già un grande biglietto da visita. Inventato due anni fa in Francia da Alexis Barreyat e Kévin Perrau, il social ha cominciato a spopolare solamente a partire dalla metà di quest’anno diventando un vero e proprio “must have” tra i giovani di tutto il mondo, superando persino TikTok e diventando l’app più scaricata di giugno  tagliando il ragguardevole traguardo di oltre 30 milioni di download! L’obiettivo? Riportare un po’ di realtà anche sul web! Non a caso viene definito come “l’anti-Instagram”. Che sia forse l’inizio di una nuova era?

Ma qual è la vera novità?

Come ogni Social Network, Be Real ti dà la possibilità di connetterti con i tuoi amici, interagire, inviare commenti e reazioni. La novità, l’idea geniale (a mio avviso) sta in un limite: è possibile accedere e scattare il proprio BeReal soltanto una volta al giorno. La foto sarà catturata simultaneamente con la telecamera interna ed esterna ma soprattutto sarà scattata rigorosamente senza filtri. A differenza, infatti, di Instagram, TikTok o le principali app che in questi anni hanno spopolato, BeReal non contempla proprio la possibilità di selezionare un filtro o un effetto. È l’app della spontaneità, una applicazione che rende difficile (se non impossibile) gli scatti impostati e costruiti che si vedono sui social “regalando” spaccati di una semplice normalità, mai banale nella sua verità. Altro aspetto fondamentale: nessuno sa quando e in che momento la foto sarà scattata. La notifica può arrivare in un qualunque momento della giornata (lo stesso per tutti), senza preavviso, e forse questo è l’aspetto più divertente. Gli utenti hanno un massimo di due minuti per scattare la foto ed essere “reali”. La foto, volendo, si può anche rifare prima di condividerla, ma l’app comunicherà agli altri quante volte la foto è stata ripetuta prima di essere pubblicata! In sostanza: prima pubblichi, più spontaneo sei. Vedere quello che, in quel momento e realmente i nostri amici stanno facendo (e non quello che loro vorrebbero far vedere!) è una nuova modalità di condivisione non filtrata. È comodo e facile pubblicare foto quando si è preparati ed impostati, magari ad un evento importante. Tutta altra storia è ricevere la famosa notifica “It’s time To BeReal!” mentre si sta studiando o quando si è buttati sul letto con una pessima cera!

Ed è obbligatorio partecipare! Infatti, una volta scaricata l’applicazione, se non si posta una foto nei due minuti a disposizione non si potranno visualizzare i contenuti delle altre persone. Insomma, non si può soltanto essere curiosi di quello che gli altri fanno ma si deve partecipare!

Simpatica è anche la sezione chiamata “Discovery”: è possibile infatti scegliere di condividere il proprio BeReal non soltanto con i propri amici ma anche con il resto della community. Sarà quindi possibile vedere scatti di persone sparse per tutto il mondo che hanno condiviso il proprio BeReal.

Un momento dunque di condivisione immediata, fatto di pochi istanti e che quindi ti porta anche ad utilizzare l’applicazione poco. Un approccio molto diverso quindi rispetto ad altre applicazioni come Instagram e TikTok che puntano invece a far rimanere più tempo possibile gli utenti sulla piattaforma. Il senso sembra sia proprio questo, il tono è completamente diverso. Pubblica rapidamente, scorri qualche contenuto e continua a vivere la tua vita, quella vera.

Certo, va detto che c’è sempre bisogno di tracciare un limite tra ciò che è virtuale e ciò che è reale, tra ciò che può essere pubblicato e ciò che, al contrario, sarebbe meglio non pubblicare e tenere per sé. C’è chi, infatti, posta momenti molto intimi della propria vita, cadendo in quello che potremmo definire come un “eccesso” della realtà stessa.

In sostanza: giusto essere autentici, giusto mostrarsi per ciò che si è, nella propria normalità e senza filtri. Questo non vuol dire però non saper comprendere cosa sia giusto o meno condividere con gli altri.

In ogni caso, che si stia preparando la fine dell’era dei filtri? L’interesse di ragazze e ragazzi verso un ritorno alla realtà e alla naturalezza anche sui Social Network sembra essere un chiaro messaggio, se si tratti o meno di una moda passeggera lo scopriremo solo con il tempo, ma una domanda da porsi è: in un mondo costruito, finto e filtrato come quello dei social quanto è importante che un portale ci ricordi di vivere, quotidianamente, nella realtà e nella normalità?

Ludovica Italiano

Di Fausta Dal Monte

Giornalista professionista dal 1994, amante dei viaggi. "La mia casa è il mondo"

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