C’è stata grande partecipazione al ‘talk’ di lunedì 1° dicembre al Circolo ACLI di San Michele, dove il Comitato provinciale dell’UDC di Alessandria ha dato vita all’incontro dal titolo “Dottrina sociale e politica: il centro ritrova il suo centro?”, parte del percorso “Riflettendo Alessandria e il Piemonte”.
L’atmosfera, con un pubblico numeroso e partecipativo, è stata caratterizzata da un ascolto attento ed un confronto costruttivo.

Ad introdurre i lavori il commissario provinciale UDC, ed ex-sindaco di Alessandria, Piercarlo Fabbio, che ha ricordato come il dibattito politico locale abbia oggi bisogno “non solo di denuncia, pur legittima, ma di rinnovata capacità progettuale”, in linea con quanto già espresso nel documento preparatorio e nel recente ‘Foglio di Fabbio’, distribuito in sala.
L’incontro ha affrontato alcune questioni cruciali per la cultura politica del centro: 1) ruolo dei partiti con radici cristiane, in un’epoca dominata dall’effimero; 2) dispersione dei cattolici democratici in formazioni diverse; 3) necessità di una nuova competenza amministrativa; 4) tema delle liste civiche e della frammentazione; 5) rapporto tra politica e dirigenza dopo la riforma degli enti locali; 6) recupero di metodi seri di analisi del territorio.

LE PAROLE – L’on. Vito Bonsignore, tra gli ospiti della serata, ha ribadito la responsabilità dell’impegno cristiano in politica: “I cristiani devono essere rivoluzionari e mediatori”, frase che ha lasciato il segno ed è stata richiamata più volte dai relatori.
Nel dialogo conclusivo con i presenti, sono emerse riflessioni significative, come quella di Franco Trussi, ex vicesindaco di Alessandria: “Il problema dell’etica e dei valori che porta con sé è centrale per costruire un progetto politico che possa interagire con la gente per coglierne le domande”.
Così, infine, Lorenzo Repetto, già CEO del Gruppo AMAG: “Il progetto imprenditoriale per le partecipate alessandrine si è sciolto come neve al sole. Oggi Alessandria ha una necessità ulteriore: cogestire servizi di alta qualità con il privato, senza esserne fagocitata. Ma per far ciò, occorrono manager e non amministratori improvvisati”.

Molto apprezzata la conduzione di Efrem Bovo, dinamica e capace di stimolare un confronto franco. Le sue domande, stuzzicanti e ben calibrate, hanno offerto un ritmo efficace alla serata, mentre alcuni passaggi più leggeri hanno contribuito a smorzare la complessità dei temi trattati.
La conclusione è stata affidata alle vignette di Alex Di Gregorio, dedicate a ciascuno dei partecipanti. Con ironia e immediatezza, le vignette hanno trasformato la satira politica in uno strumento di sintesi, sottolineando visivamente le posizioni e le sensibilità emerse nel dibattito.
